Uno studio sullo sviluppo urbano della città greca e medievale nell’ultima fatica di Mulè

 
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Gela. Il cultore di storia patria, Nuccio Mulè, ha realizzato il primo vero studio di natura urbanistica della città greca e medievale

e lo sviluppo dei quartieri dentro e fuori le mura di cinta. Un lavoro dettagliato e complesso sintetizzato nell’ultima fatica dello studioso, il libro “Dell’antico centro storico di Gela” composto da 134 e supportato da ben 114 fotografie.

Il testo si inserisce tra le altre opere firmate da Mulè e mirate al recupero della storia locale, “una conoscenza necessaria per le nuove generazioni – spiega lo studioso – affinché possano tramandarle nel tempo”.

Nella pubblicazione sono trattati argomenti, in maggioranza inediti, tutti riconducibili al recupero di avvenimenti e personaggi dei tempi passati per evitare che l’oblio ne cancelli la memoria; argomenti riferiti allo schema urbano e al circuito delle mura di cinta medievali, all’orientamento fisico delle chiese e alla dorsale della collina con l’antica “Rua Grande”, all’espansione della città fuori le mura e alla nascita del cimitero monumentale nel contesto urbano.

“Si tratta di un lavoro – spiega Nuccio Mulè – che mira a colmare un vuoto storico sull’antico centro storico di Gela, con la pubblicazione di documenti e foto spesso inedite e con i risultati di diverse ricerche che mi hanno condotto anche tra gli archivi di Stato, da quello gentilizio dei Pignatelli di Napoli a quello del locale archivio storico del Comune”.

I capitoli di questa nuova pubblicazione sono stati corredati da due appendici con argomenti riferiti agli usurpi settecenteschi delle mura di cinta, al circuito costiero isolano di torri, alla soppressione dei beni religiosi a Terranova, a una querelle del 1903 tra il parroco Gurrisi e il Comune di Terranova di Sicilia, alla diga di Grotticelle del Duca di Terranova per l’irrigazione della Piana, ai testi originali di due pubblicazioni ottocentesche riferite all’osservazione di una eclisse solare nel 1870 dal convento dei Padri Cappuccini e di una epidemia colerica nel 1911, a tutte le chiese da Heraclea a Gela nell’arco di otto secoli e, in ultimo, all’elencazione delle attuali vie e vicoli, degli otto quartieri del centro storico murato, di cui si riportano anche le loro antiche denominazioni.

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