Vento, sole e onde, il turismo si può fare…i kiters ci provano: “La vera industria è questo territorio”

 
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Gela. “La migliore industria? Il nostro territorio”. Tanti hanno provato a rilanciare Gela come centro turistico. Tra opportunità sprecate, iniziative decisamente improvvisate, una politica fallimentare

e un peso industriale che è ancora vivo sulle spalle della città, i kiters ripartono dal mare, dal vento e dalle onde.

Il progetto. Loro, da anni, seguono le raffiche ma con un unico obiettivo, fare di Gela e della costa che la attraversa l’unica vera industria. Il vento e le vele ce li hanno sempre dietro e, adesso, hanno pensato ad un progetto, tutto loro, già ribattezzato “Sognare Sicilia”. Fuori dalla grande reclame mediatica, cercano di attrarre in città kiters ma anche famiglie che di Gela e delle spiagge locali non hanno mai sentito parlare. Soprattutto, stanno cercando di diffondere una nuova etica, “Gela non ha nulla da invidiare ad altri centri della Sicilia, e non solo”. Il progetto, che man mano prende piede soprattutto tramite il passa parola sui social network, è piuttosto semplice, perlomeno nell’approccio, lo stesso che ha portato i kiters locali a fare di Gela uno “spot” oramai conosciuto dagli specialisti di tutt’Italia. Saranno loro, e tutti gli operatori locali che hanno deciso di appoggiarli, a dare servizi a chi arriva in città. Kitesurf, vela, skate, Sup, equitazione, parapendio, trekking, pesca d’altura, immersione, tennis, basket, wakeboard, flyboard, sono solo alcune delle possibilità che vengono offerte a chi varca la soglia geografica della città e della sua costa. Ci sono già strutture ricettive che entrano nel percorso e, soprattutto, i kiters non dimenticano la storia millenaria del territorio, prevedendo escursioni e visite ai siti locali. “Per noi questo non è business ma investimento per le generazioni future e benessere per il territorio”, così si legge nella pagina facebook di “Sognare Sicilia” e questo si legge nelle note che uno dei padri del kite in città, Giuseppe Falcone, ha proprio affidato al web e ai social network nel tentativo di far comprendere cosa ci sia dietro ad nuovo passaggio in mare. Insieme a lui, ci sono altri kiters, Sandra La Terra, Grazia Ventura e Roberto Battaglia, e c’è un progetto che tra vento, mare e onde potrebbe dimostrare che il turismo non si fa solo con il cemento degli enormi villaggi turistici o bussando alla porta, quasi mai aperta, della politica istituzionale. Il messaggio è piuttosto chiaro, anche perché, così come si legge sulla pagina di “Sognare Sicilia”, bisogna “smettere di pensare all’industria come futuro dei nostri figli”.

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