Ventura verso la candidatura all’Ars, l’ex dem è certo: “La sfiducia arriverà in aula…il Pd? Mi volevano sindaco e ora non vado più bene”

 
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Ventura pronto a valutare i rapporti politici con la giunta

Gela. La sfiducia arriverà in aula, parola del capogruppo

di Sicilia Futura, l’ex dem Giuseppe Ventura.

“La mozione di sfiducia arriverà in aula“. Al momento, non stiamo firmando un unico documento, per una semplice ragione – dice – se lo facessimo adesso, rischieremmo di fare il gioco di chi vuol portare in aula la sfiducia praticamente a ridosso di Ferragosto. Mi hanno già contattato diversi consiglieri comunali, pronti a firmare anche la nostra mozione di sfiducia. Sono certo che arriverà in aula, ma non a ferragosto, quando in consiglio potrebbe accadere di non trovare praticamente nessuno. Il presidente Alessandra Ascia, una volta presentata la mozione con dodici firme, deve convocare la seduta per la discussione entro trenta giorni. Se lo facessimo adesso, arriveremmo in aula proprio a Ferragosto. Una cosa è certa, la sfiducia verrà discussa”. Insomma, per Ventura, che insieme agli altri consiglieri comunali di Sicilia Futura ha già depositato una mozione, i tempi sono maturi. Ma è tutta una questione di corsa alle regionali? Le quotazioni dell’ex dem per la candidatura all’Ars, soprattutto negli ultimi giorni, sono aumentate.

“Prima mi volevano candidato a sindaco e adesso…”. Sembra lui il candidato forte, promesso da Salvatore Cardinale. “La sfiducia non va strumentalizzata – dice ancora – le regionali sono una questione diversa. Sì, è vero, mi sto muovendo, ma non posso accettare quanto sostenuto dai consiglieri del Pd e dai loro leader locali. La vogliono oppure no questa sfiducia? Se non firmano la mozione, significa che sostengono la giunta. Dovrebbero far chiarezza al loro interno, prima di sparare a zero contro l’ex sindaco Angelo Fasulo o contro me. Non capisco con che coerenza lo possano fare. Per anni ho militato nel Pd e in più occasioni proprio i vertici attuali mi hanno chiesto di candidarmi a sindaco. Adesso, invece, non gli vado più bene, così come non gli va più bene l’ex amministrazione Fasulo. E’ proprio questa incoerenza politica che mi ha portato a lasciare un partito distrutto dagli stessi vertici di sempre”. Il dialogo nel centrosinistra locale, come era prevedibile, è a dir poco compromesso, in attesa che questa benedetta sfiducia arrivi in aula.

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