Vertenza Sudelettra, si chiude con cassa integrazione per cessazione: somme anticipate da azienda

 
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Gela. L’intesa verrà ratificata entro la settimana, ma le parti sono arrivate a condividere la stessa conclusione. Al ministero, sindacati e vertici di Sudelettra, azienda elettrostrumentale che da anni opera nell’indotto di raffineria Eni, chiudono l’accordo con la cassa integrazione per cessazione dell’unità produttiva. Il gruppo materano non sembra avere intenzione di riprendere l’attività nel sito locale e per mesi oltre quaranta operai, impegnati nell’indotto Eni, hanno vissuto con il peso dei licenziamenti sopra le spalle. Questa mattina, al tavolo ministeriale, c’erano i rappresentanti sindacali di Fiom, che hanno strappato un accordo che prevede l’anticipazione delle somme da parte dell’azienda. Era un punto dirimente, condiviso da Fim e Uilm, che per ragioni organizzative ratificheranno entro giovedì. I segretari provinciali Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese sono convinti di aver raggiunto un’intesa che mette al riparo i lavoratori.

Potranno almeno ottenere le somme della cassa integrazione, anticipate dall’azienda, senza attendere i tempi lunghi dell’Inps. La vertenza, però, non è ancora chiusa. Da settimane, i lavoratori Sudelettra si riuniscono in sit-in spontaneo davanti agli ingressi di raffineria e domani dovrebbe tenersi un’assemblea, probabilmente per valutare l’intesa raggiunta. Il futuro prossimo dell’intero indotto Eni rimane comunque molto incerto.

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