Vertice Asp, “scelte per tutelare pazienti Covid”: “Ora infettivologico e intensiva Eni”

 
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Caltagirone e i manager Asp

Gela. La chiusura di terapia intensiva e il trasferimento dei pazienti Covid, al “Sant’Elia” di Caltanissetta, è stata una soluzione “adottata in totale sicurezza e condivisa, anche da tutti i partecipanti all’incontro, come l’unica possibile in una situazione d’emergenza in cui i pazienti necessitavano di una piena assistenza da parte di personale dedicato, soprattutto anestesisti che a Gela sono stati decimati dal Covid”. E’ emerso dall’incontro, che nelle scorse ore ha messo insieme i manager di Asp, i sindaci del territorio e i parlamentari Ars. All’appello hanno risposto il sindaco Lucio Greco e i deputati regionali Giuseppe Arancio e Michele Mancuso. Non c’erano i grillini Nuccio Di Paola (impegnato nelle attività parlamentari per l’elezione del presidente della Repubblica) e Ketty Damante. “Il ricovero degli attuali nove pazienti in un’unica area di terapia intensiva di venti posti letto ha determinato le migliori condizioni di sicurezza in caso di nuovi ricoveri. Tra le ipotesi discusse, anche quella di prevedere la riapertura a pieno regime della terapia intensiva per i non Covid, tenuto conto dell’imminente rientro, nelle prossime ore, del personale di anestesia e rianimazione. Questo al fine di rilanciare le attività chirurgiche, anche queste oggetto di un’implementazione di personale. Un servizio che potrà essere potenziato anche grazie alle disponibilità di anestesisti, acquisite dopo un accordo sottoscritto con il policlinico di Catania”, si legge in una nota rilasciata al termine dell’incontro. Un tema, quello della carenza del personale medico nel nosocomio locale, messo in evidenza da Arancio e dal sindaco Lucio Greco. “A tal proposito l’Asp ha fatto sapere di aver deliberato in data odierna un bando di concorso per l’assunzione di dirigenti medici, su posti vacanti della dotazione organica, esclusivamente per la sede di Gela, così come chiarito dal direttore amministrativo e ciò al fine di superare il problema, spesso ricorrente, di scelte di destinazione diverse da parte dei concorrenti in fase di assunzione. Tutti i partecipanti hanno manifestato la necessità di nuove assunzioni sia per la parte medica che per il comparto sanitario”, fanno sapere. Si dovrebbe andare verso una graduale stabilizzazione dei precari, assunti durante la pandemia da Covid. “Anche sul piano delle stabilizzazioni è stato precisato che si procederà per gradi rispettando le priorità di chi ne ha diritto in prima battuta. È stata anche rappresentata la necessità di valorizzare il personale assunto per Covid che oggi in alcune occasioni sta svolgendo attività diverse dalla propria specialità, per fronteggiare alcune esigenze più stringenti legate alla pandemia. L’auspicio è che un calo progressivo della curva pandemica possa favorire l’utilizzo di queste risorse presenti in settori più mirati. Il direttore sanitario ha chiarito che, anche l’accordo sottoscritto a livello regionale con l’ordine dei biologi e la successiva disponibilità su base provinciale, ha consentito l’assunzione di tali figure professionali da destinare alle vaccinazioni ed ai tamponi, consentendo di liberati dirigenti medici da impiegare in altri settori di prima linea negli ospedali”, si legge ancora nella nota. Per quanto riguarda Gela è stato affrontato inoltre il tema del potenziamento di attività e servizi assistenziali legati sia ai soggetti affetti da Alzheimer, sia ai piccoli pazienti che convivono con la fragilità dell’autismo. Il sindaco Greco si è soffermato sui temi strutturali richiamando l’attenzione sul nuovo ospedale e sui lavori da avviare presso l’attuale “Vittorio Emanuele”, con particolare riferimento al pronto soccorso e alla nuova terapia intensiva finanziata da Eni. La direzione strategica ha chiarito che è ormai in fase di consegna il pronto soccorso infettivologico realizzato dalla struttura commissariale. Una volta acquisito queto spazio si potranno iniziare i lavori del pronto soccorso generale che prevedono numerosi interventi di ampliamento e ristrutturazione. Un pronto soccorso al centro del dibattito anche per la pressione spesso subita per i ricoveri di pazienti di medicina e per i quali sono previste delle azioni volte a favorire ricoveri più snelli in area medica. Il direttore generale ha anche fatto presente che è prevista a breve la consegna ad Eni dell’area destinata alla costruzione della nuova terapia intensiva.

“Mancuso ha evidenziato la centralità che l’Asp di Caltanissetta può e deve avere a livello provinciale sul fronte formativo in materia di sanità quale quarto polo universitario in ambito regionale. Una centralità richiamata anche dal sindaco Gambino con riferimento all’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta, come Dea di II livello e come tale realtà che va implementato e potenziata. Lo stesso Gambino ha però richiamato la necessità di un successivo incontro per trattare le tematiche relative al nosocomio nisseno. Suggerimento raccolto dalla direzione strategica che ha rinviato alla prossima settimana un focus ad hoc. Unanime la considerazione che i presidi periferici a Mussomeli, Niscemi e Mazzarino costituiscano un supporto fondamentale sia per Gela che Caltanissetta in una logica di hub e spoke.  L’incontro si è concluso con l’analisi delle criticità della pandemia e dei contagi, per i quali si sta registrando un inizio di calo della curva. La Direzione strategica ha comunicato che sono già state attivate diverse iniziative per la revisione dei processi con una implementazione dei servizi informatici e con il pieno coinvolgimento dei cittadini nel contact-tracing”, riporta la nota.

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