Fumata nera in Prefettura per la Riva e Mariani, salta ogni accordo

 
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Gela. Nessun accordo sulla vertenza dei ventiquattro operai del gruppo Riva e Mariani. Il vertice organizzato davanti al prefetto di Caltanissetta Carmine Valente non ha sortito alcun risultato. I rappresentanti della società, impegnata nell’indotto della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore, hanno confermato i ventiquattro licenziamenti.

Neanche l’intermediazione assicurata dal prefetto Valente ha sortito effetti. Quindi, stando ai rappresentanti dell’azienda, i lavoratori in esubero vanno licenziati. I segretari provinciali del settore chimico di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, presenti al tavolo, hanno chiesto l’attivazione di nuovi ammortizzatori sociali, senza ricevere alcun consenso da parte dei manager Riva e Mariani.
“Non accettiamo questa strategia assunta dai vertici aziendali – spiega Silvio Ruggeri della Uiltec – non hanno tenuto in conto neanche le proposte del prefetto. E’ assurdo. Adesso, purtroppo, non possiamo più garantire nulla dal punto di vista della risposta dei lavoratori”.
Il secco no di Riva e Mariani a soluzioni alternative al licenziamento dei ventiquattro operai viene condannato anche da Francesco Emiliani della Femca, da Gaetano Catania della Filctem e da Andrea Alario dell’Ugl.
“E’ la prima volta che i manager di una società rifiutano l’attivazione di ammortizzatori sociali a costo zero – spiegano Francesco Emiliani e Andrea Alario – hanno mangiato per trent’anni in questo territorio e adesso adottano quest’atteggiamento”.
Per le prossime ore è già stata fissata un’assemblea con i lavoratori di Riva e Mariani che, a questo punto, potrebbero proseguire la loro protesta davanti la fabbrica di contrada Piana del Signore.

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