Via Nardo, “deluso da chi doveva rivoluzionare e invece…”: il centro sinistra vuole il sindaco in aula

 
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Gela. Il giorno dopo il siluramento dell’assessore Fabrizio Nardo e la nomina di Fabrizio Morello diventa più evidente la frattura tra gli attivisti pentastellati.

Tra i cinquestelle non macano i malumori. L’assessore Nuccio Di Paola preferisce smorzare i toni, parlando di normale dialettica politica, mentre il sindaco Domenico Messinese conferma che “la nomina di Fabrizio Morello è una scelta individuale, mentre Nardo impartiva ordini agli assessori e si muoveva autonomamente”. La decisione non sarebbe stata condivisa da tutti gli assessori in carica, tant’è che qualcuno avrebbe disertato la cerimonia di giuramento di Morello pur essendo in città. Dal canto suo il neo assessore, ex segretario cittadino del partito Italia dei Valori, si dice soddisfatto di del suo ingresso in giunta esprimendo “la voglia di dare un contributo concreto all’amministrazione comunale e migliorare la situazione contabile. Dopo Idv è stato quasi naturale il passaggio verso il M5S”. Intanto, c’è chi rispolvera le decisione del movimento. Il Meet-up aveva indicato tre assessori: Concetta Damante, Pietro Lorefice e Nuccio Di Paola. Gli altri, Fabrizio Nardo, Simone Siciliano e Francesco Salinitro erano stati scelti per le qualità professionali pur non essendo attivisti storici del movimento cinque stelle.

“Deluso da chi avrebbe dovuto rivoluzionare…”. “Deluso? Sicuramente, non dai cittadini ma, piuttosto, da una politica che si è presentata coma rivoluzionaria mentre dimostra di non voler cambiare nulla – commenta il suo esonero l’ormai ex assessore Fabrizio Nardo – Quello che mi preoccupa di più – dice – è la rapidità della decisione. Il sindaco avrebbe potuto attendere sei mesi e stilare il primo bilancio della mia attività. Invece, sono trascorsi circa venti giorni. Adesso, tutto è concentrato nelle mani di un’unica persona. Non ho prodotto gli atti richiestimi? E’ falso. Ci sono decine di mail che lo dimostrano. Sul caso rifiuti avevo presentato le mie soluzioni e non sono state considerate. Mi sono recato in missione a Roma, dove mi hanno confermato la possibilità di spendere fondi in materia di bonifiche, e la risposta della giunta è stata quella di togliermi le deleghe. In realtà, il sindaco ha scelto di mettermi da parte dopo la mia richiesta di aprire a tutta la giunta il tavolo di confronto sul caso Eni”.

Il centro sinistra chiederà a Messinese di riferire in aula. Intanto, il centro sinistra si appresta a chiedere che lo stesso Domenico Messinese riferisca in aula le ragioni del cambio in giunta. “Dobbiamo capire – spiegano i consiglieri di opposizione – se la decisione di licenziare Fabrizio Nardo si leghi solo al caso rifiuti oppure abbia a che fare con la trattativa su Eni. Messinese deve iniziare ad avere un rapporto diverso con il consiglio comunale. Non può considerare ogni questione alla stregua di una trattativa personale. Questo vale per i rifiuti, per il mercato settimanale e per l’uso dei fondi derivanti dalle royalties Eni”.

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