Videosorveglianza e più controlli, emergenza sicurezza in prefettura: Arena, “danni da mentalità di pochi”

 
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Immagini di repertorio

Gela. Un rafforzamento del sistema di videosorveglianza comunale e la necessità di ampliare il controllo da parte degli agenti di polizia municipale. La questione criminalità in città continua ad essere uno dei punti principali delle valutazioni condotte dal nuovo prefetto di Caltanissetta Cosima Di Stani. Nelle scorse ore, si è tenuta una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza. C’erano i rappresentanti provinciali delle forze dell’ordine, il procuratore capo Fernando Asaro, quello della Dda nissena e il commissario Rosario Arena. “Il prefetto dimostra ancora una volta di avere a cuore le sorti della città – dice Arena – sono stati toccati diversi aspetti e forniremo i dati relativi al sistema di videosorveglianza comunale che deve essere necessariamente migliorato e rafforzato”. Probabilmente, si cercheranno altre fonti di finanziamento per coprire gli eventuali costi. Anche i rappresentanti della Camera di Commercio provinciale spingeranno per avere un ruolo e tutelare i loro aderenti. In città, negli ultimi mesi non sono mancati gli atti intimidatori contro diversi esercenti.

“La mentalità di pochi causa danni enormi alla città – spiega ancora Arena – spesso penso che ci voglia quasi uno stato di polizia per rimettere in sesto le cose. La polizia municipale? Proveremo a mettere in campo tutto quello che è possibile”. Negli ultimi giorni, però, il commissario è stato costretto a bloccare i controlli straordinari contro l’abbandono in strada dei rifiuti a causa del numero esiguo di vigili, molti dei quali impossibilitati a svolgere attività di questo tipo per ragioni di salute.

1 commento

  1. Gela ha bisogno di un corpo di vigili urbani in
    grado di fronteggiare gli incivili e i buzzurri
    presenti in città bisogna riformare il corpo
    fare una selezione di persone motivate e avere un addestramento paramilitare
    e caratteristiche fisiche idonee perché così ‘ purtroppo non si va ‘ da nessuna parte

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