Videosorveglianza nella “terra dei fuochi” del Biviere, Ministero però “archivia” caso

 
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Uno dei tanti roghi di rifiuti pericolosi a ridosso del lago Biviere

Gela. L’area del Biviere, da decenni, è terra di nessuno. Gli operatori della Lipu, che gestiscono la Riserva orientata, devono fare i conti con illeciti ambientali di ogni tipo, dalle discariche di rifiuti, anche tossici, agli incendi che rilasciano in atmosfera sostanze molto pericolose. Di recente, il Ministero dell’ambiente e la Regione hanno “archiviato” le procedure attivate su impulso degli operatori della Riserva. Ieri, il sindaco Lucio Greco, il dirigente Grazia Cosentino e il comandante della polizia municipale Giuseppe Montana, hanno avuto un incontro con il prefetto Chiara Armenia. Emilio Giudice, della Lipu, da decenni chiede che le istituzioni locali battano un colpo. Ora, pare che si voglia provvedere con un sistema di videosorveglianza. “La prefettura intende coinvolgere la forestale, la Lipu, l’Arpa, le confederazioni per l’agricoltura, l’assessorato regionale all’ambiente e il dipartimento regionale per l’acqua e i rifiuti nell’iniziativa di recupero delle aree in questione, di grande pregio ambientalistico e che potrebbero davvero essere una bella riserva naturale se solo, negli anni, l’uomo non ne avesse fatto scempio. Ringraziamo la prefettura – dice il sindaco Lucio Greco – per l’attenzione riservata al nostro territorio. Riteniamo che sia giusto intervenire non solo per riparare i danni già fatti, ma anche per prevenirne di nuovi e ripristinare lo stato originario dei luoghi. A sua eccellenza, però, in vista della nuova riunione programmata per la prossima settimana, abbiamo chiesto di coinvolgere pure la condotta agraria, al fine di controllare meglio l’area”. L’ennesimo sopralluogo, dopo quello dello scorso anno, dovrebbe tenersi a breve, anche per valutare dove collocare il sistema di videosorveglianza.

L’amministrazione comunale e la Regione hanno concluso un protocollo di intesa per la messa in sicurezza dell’ex discarica Cipolla e potrebbero arrivare fondi anche per Marabusca. Per quanto riguarda l’area dei Biviere, invece, pare si siano persi nel nulla pure i 25 milioni, in passato autorizzati dal ministero dell’ambiente.

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