Videosorveglianza urbana, le telecamere volute da Crocetta non funzionano

 
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Gela. Le telecamere di videosorveglianza urbana sono obsolete. Almeno 60 delle complessive 80 installate nei punti nevralgici della città non consentono di monitorare il territorio e contrastare la criminalità organizzata.

E’ quanto emerso da un vertice in commissariato tra il dirigente Francesco Marino ed il sindaco Domenico Messinese alla presenza dei tecnici della polizia di Stato.

Il primo cittadino avrebbe avviato lo studio di realizzazione di un progetto alternativo che prevede la collocazione di un impianto nuovo perché più economico e facile da gestire dell’attuale. Secondo le prime indiscrezioni, però, non ci sarebbero somme necessarie ad acquistarlo. Ecco perché si starebbe vagliando uno studio di fattibilità propedeutico ad un progetto da presentare in vista della pubblicazioni dei finanziamenti mirati alla sicurezza nelle aree urbane.

Attualmente l’occhio indiscreto delle forze dell’ordine può contare solo dell’ausilio di 20 telecamere di ultima generazione, con copertura a 360 gradi, acquistate con un pon sicurezza resosi necessario per tamponare l’inefficienza del progetto “Città sicura”, costato alcuni milioni di euro e voluto dall’allora sindaco Rosario Crocetta, oggi presidente della Regione.

“Abbiamo verificato le criticità e lo stato di fatto del sistema attuale – dice il sindaco Domenico Messinese – che, a livello tecnico, anticipa un intervento più ampio. Non posso dire altro. Sicuramente vogliamo essere pronti ad intercettare i prossimi assi di finanziamenti. Il nostro auspicio è contare sulla collaborazione del singolo cittadino”. 

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