Vietato portare i fiori ai defunti, sigilli ad una confraternita inagibile

 
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Gela. Vietato portare i fiori ai defunti perché la confraternita San Giuseppe è priva del certificato di agibilità. Un cavillo sfociato nei sigilli posti alla struttura funerea che ospita 180 salme. Gli interventi straordinari sono stati autorizzati solo la scorsa settimana, “troppo tardi per ottenere il via libera – commenta Angelo Rizzo, presidente della confraternita San Giuseppe – Sarà difficile evitare l’accesso ai familiari degli oltre 180 defunti che saranno costretti a rinviare, a data da destinarsi, di portare i fiori nella due giorni della ricorrenza de Tutti i santi”. Eppure la struttura mette a disposizione del Comune alcuni loculi, ospitando salme che non hanno ancora una collocazione definitiva.

Lo scorso aprile erano stati i militari della Guardia di finanza ad entrare in azione tra le strutture del cimitero di contrada Farello e porre i sigilli alla confraternita “San Giuseppe” dopo avere state riscontrato criticità strutturali e cedimenti legati alla mancanza delle necessarie opere di manutenzione.
“Da allora abbiamo fatto il possibile per ripristinare la struttura – prosegue Angelo Rizzo – Il giudice si è mostrato disponibile ma senza l’agibilità rilasciata dal settore Urbanistica non avremo il consenso ad accedere nella confraternita”. “Hanno impedito a mia madre di porre i fiori sulla lapide di mio padre – accusa Salvatore Di Caro – fermandola all’ingresso della confraternita. Siamo al paradosso”. Il presidente della struttura mortuaria non esita a puntare l’indice contro alcuni soci, accusandoli di non avere onorato in tempo il pagamento indispensabile ad avviare i lavori di sostituzione del tetto, il ripristino degli infissi divelti e dei vetri in frantumi.
“Se alcuni soci fossero stati più disponibili si sarebbe evitato il sequestro – aggiunge Rizzo – Da sei mesi la cappella è chiusa. La settimana scorsa abbiamo iniziato e ultimato la sostituzione del tetto con pannelli termici che evitano le infiltrazioni d’acqua. Gli interventi non saranno ultimati prima di una settimana. Oggi a pagare sono direttamente gli incolpevoli morti che riposano nella confraternita San Giuseppe”.

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