“Violazioni nella pratica di sanatoria”, chieste condanne anche per ex dirigente e vertice Politecnica

 
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Gela. Accuse confermate anche a conclusione della sua requisitoria. Così, davanti al collegio penale del tribunale, il pm Luigi Lo Valvo ha chiesto la condanna per tutti gli imputati, finiti a processo dopo un’indagine che ha riguardato la sanatoria di un capannone di contrada Albanazzo, adesso utilizzato a fini commerciali. A processo, sono finiti l’ex direttore generale del Comune Renato Mauro, Giovanni Romiti (uno dei responsabili della società Politecnica), il proprietario Piero Bruscia e il tecnico Ignazio Russo. Nove mesi di reclusione sono stati chiesti a carico di Mauro e Romiti, tre anni invece per Bruscia e Russo. Agli imputati vengono comunque riconosciute le attenuanti generiche. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, la pratica di sanatoria, che ha poi consentito il cambio di destinazione d’uso del capannone (da agricolo a commerciale) sarebbe stata “forzata”, di modo da rilasciare il via libera. Per il pm, sarebbero state redatte delle perizie tecniche non veritiere e l’intervento della Politecnica, che intanto aveva ottenuto la gestione del servizio per conto del Comune, avrebbe smentito i pareri negativi che erano stati rilasciati dai tecnici del Comune.

“Io lo definisco un capannone camaleontico”, ha detto il magistrato nella sua requisitoria. Per il pm, nell’intera procedura ci sarebbero state “violazioni chiare e palesi”. Con il cambio di destinazione d’uso, la struttura è diventata di tipo commerciale e adesso ospita un’attività di vendita. “Il contratto garantisce al proprietario dell’immobile un canone annuo da 72 mila euro”, ha detto ancora il pubblico ministero. I difensori di Russo e Romiti, gli avvocati Fabrizio Ferrara e Giuseppe Scozzari, nelle loro conclusioni hanno invece ribadito l’assoluta regolarità delle procedure adottate nella valutazione della pratica di sanatoria, escludendo irregolarità tecniche e l’esistenza di presunte perizie false. Tra una settimana, toccherà alle difese di Bruscia e Mauro, che esporranno le rispettive conclusioni davanti ai giudici. I due imputati sono rappresentati dagli avvocati Giacomo Ventura, Antonio Gagliano e Giovanni Bruscia.

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