Violenze e abusi nei centri per disabili psichici, 11 anni ad operatore: fissato appello

 
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Gli episodi videoripresi dagli investigatori

Gela. Undici anni e due mesi di reclusione. La condanna, pronunciata dal gup del tribunale di Caltanissetta al termine del giudizio abbreviato, risale a luglio. La difesa di Vincenzo Biundo, ex operatore gelese di due strutture per disabili psichici a Serradifalco, si è rivolta alla Corte di appello nissena. Il giudizio di secondo grado è stato fissato per febbraio. Biundo, in base alle indagini condotte dai pm della procura di Caltanissetta e dai carabinieri, avrebbe sottoposto a violenze costanti gli ospiti delle comunità gestite dalla cooperativa “Azzurra”. Tutti erano affetti da disabilità psichiche. Avrebbero patito inoltre dure restrizioni e rinunce anche per i viveri. Biundo è accusato, ancora, di violenza sessuale ai danni di una donna, che a sua volta era in cura in una delle strutture della cooperativa. E’ stato il legale di difesa, l’avvocato Carmelo Tuccio, ad impugnare la condanna, presentando appello. In primo grado, la procura nissena aveva chiesto una pena ancora più pesante, a quindici anni di reclusione. Le vessazioni furono ricostruite attraverso le immagini dei sistemi di videosorveglianza, piazzati dai carabinieri all’interno dei centri gestiti dalla coop gelese. La condanna, in primo grado, è stata emessa anche per una responsabile dei centri, Rosa Anna Milazzo (rappresentata dal legale Amedeo Aquilino). Il gup le ha imposto la pena di quattro anni e otto mesi di detenzione.

Gli inquirenti accertarono somministrazioni di farmaci non previste dalle prescrizioni mediche per gli ospiti delle strutture di Serradifalco. Nella vicenda, sono stati coinvolti anche gli allora vertici della cooperativa, compreso l’imprenditore Roberto Scordio, che però ne risponde in dibattimento, non avendo scelto riti alternativi. Due ospiti che subirono violenze si sono costituiti parti civili nei procedimenti aperti, con i legali Flavio Sinatra e Ivan Bellanti. Il gup, in primo grado, gli ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni e una provvisionale.

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