Violenze e minacce di morte all’ex compagna, cinque anni ad un trentasettenne

 
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Gela. Le accuse erano molto pesanti e per il pm Federica Scuderi sono state tutte confermate. Il gup Marica Marino ha condannato a cinque anni di reclusione il cittadino romeno trentasettenne Bobi Gruia. I pm della procura e le forze dell’ordine, in più occasioni sono arrivati a ricostruire azioni violente attribuite all’imputato, che ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Era accusato di estorsione, rapina, stalking, lesioni personali e violenza privata, ai danni dell’ex compagna. Entrambi vivono da tempo in città, dove la donna lavora anche come badante. Il pm ha ripercorso i fatti principali emersi nel corso delle indagini e ha chiesto una condanna complessiva ad undici anni di detenzione, ridotti a sette anni e quattro mesi per il rito abbreviato. L’ex compagna decise di denunciare i fatti, dopo aver subito violenze e minacce ripetute. Il trentasettenne le avrebbe anche rubato denaro e uno smartphone, oltre ad averla picchiata e minacciata di morte. La difesa, sostenuta dall’avvocato Angelo Cafà, ha invece sollevato diversi dubbi, almeno su alcuni capi di imputazione, ritenendo tra le altre cose che i fatti contestati all’imputato avrebbero riguardato solo un limitato lasso di tempo. Durante il rapporto tra i due, l’ex compagna l’avrebbe più volte provocato. Secondo la linea del legale, mancherebbero i presupposti giuridici anche per l’accusa di stalking. Gruia ha ammesso uno dei fatti, scusandosi, ma ha escluso invece una condotta ripetuta ai danni della ex. Per la difesa, si sarebbe trattato di contrasti legati alla convivenza ormai conclusa. Ad incastrare il cittadino romeno sarebbero state, però, soprattutto le intercettazioni telefoniche. Avrebbe minacciato la donna e secondo gli inquirenti l’avrebbe pedinata e minacciata anche nei pressi dell’abitazione, dove lavorava in quel periodo.

Lei si è costituita parte civile, con il legale Rocco Cutini, che ha insistito per la condanna. Il gup ha pronunciato il dispositivo, con i cinque anni di reclusione. La difesa, non appena verranno depositate le motivazioni, proporrà appello.

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