Violenze sulla moglie, accuse più gravi ad un tunisino: “La minacciava con un coltello per avere rapporti sessuali”

 
0

Gela. Si aggravano le accuse mosse dai magistrati della procura nei confronti del giovane tunisino K. K. Le violenze sulla moglie. Il pubblico ministero Pamela Cellura, infatti, davanti al giudice Lirio Conti, ha contestato ulteriori capi di imputazioni. L’uomo, da diverso tempo residente in città, adesso viene accusato di aver imposto rapporti sessuali alla moglie, minacciandola anche con un coltello. Così, come deciso dal giudice Conti, la competenza sul caso passa al collegio penale. Il giovane tunisino, difeso dall’avvocato Vincenzo Salerno, dovrà presentarsi davanti ai nuovi giudici a marzo. Il dibattimento nei suoi confronti, dopo le denunce sporte dalla moglie, una donna gelese, si era già aperto proprio davanti al giudice Lirio Conti. La nuova contestazione mossa dal pm Pamela Cellura, però, comporterà proprio l’intervento del collegio penale, competente a decidere rispetto ad accuse molto più gravi. La donna e il padre si sono costituiti parte civile con l’avvocato Valentina Lo Porto. L’imputato venne arrestato dagli agenti di polizia del commissariato dopo l’ennesima denuncia sporta dalla moglie che sarebbe finita al centro di ripetute violenze.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here