“Vizzini venne colpito da zavorra della gru”, in aula gli ultimi momenti di vita dell’operaio

 
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L'operaio Antonio Vizzini

Gela. E’ stato soprattutto un ex caposquadra della Smim a ricordare, in aula, gli ultimi momenti della vita dell’operaio cinquantaquattrenne Antonio Vizzini. Venne colpito dalla zavorra di una gru in manovra, mentre era impegnato in lavori all’isola 4 della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. L’azienda per la quale operava stava effettuando interventi insieme a Smim. “L’ambiente era molto rumoroso e Vizzini – ha detto il testimone sentito davanti al giudice Miriam D’Amore – indossava il casco e le cuffie. Mi accorsi che era in pericolo, però non fu possibile avvertire in tempo il gruista”. Da quanto ricostruito, Vizzini si trovava sul lato posteriore rispetto alla gru in manovra. “Inizialmente – ha aggiunto l’operaio rispondendo anche alle domande del pm Ubaldo Leo – ebbi l’impressione che stesse cercando qualcosa”. L’incidente fu fatale. “Il gruista cercò di dargli conforto – ha detto ancora – ma aveva già perso conoscenza e non parlava”. A processo, dopo la riunione tecnica di due procedimenti, sono Leandro Lorefice, Domenico Lorefice, Angelo Vergati, Giuseppe Antonuccio, Giovanni Nunnari, Antonio Bennici, Orazio Fidone e Stefano Lo Coco. Si tratta dei vertici della società datrice di lavoro di Vizzini, ma anche di tecnici della sicurezza e del gruista. L’accusa è di omicidio colposo e secondo i pm della procura non sarebbero state rispettate le misure di prevenzione, al punto da causare il decesso del lavoratore. Nel giudizio, sono parti civili i familiari della vittima, rappresentati dai legali Dionisio Nastasi, Riccardo Lana, Dalila Di Dio e Giuseppe Ferrara.

Sia gli avvocati di parte civile che quelli della difesa si sono soffermati su diversi aspetti tecnici, come le manovre della gru. Da quanto emerso, anche se sul punto non sono mancate alcune contestazioni, Vizzini si sarebbe dovuto occupare di fare da segnalatore al collega. E’ stato sentito brevemente anche un militare della capitaneria di porto. La difesa degli imputati è sostenuta dagli avvocati Flavio Sinatra, Davide Limoncello ed Enrico Valentini.

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