Volevano uccidere i fratelli Trubia, condanna definitiva per Picceri: parte il ricorso a Strasburgo

 
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Gela. Condannato definitivamente a dodici anni e quattro mesi di reclusione, adesso ha scelto di rivolgersi alla Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo.

   L’agguato ai fratelli Trubia. Il quarantasettenne Orazio Antonio Picceri, infatti, ritiene che i suoi diritti di difesa siano stati lesi. Il ricorso dovrebbe partire per il tramite del legale di fiducia, l’avvocato Maurizio Scicolone. La sentenza di condanna è diventata definitiva lo scorso anno dopo un primo annullamento con rinvio ai giudici della corte d’assise d’appello di Catania. Stando alla difesa di Picceri, già titolare di alcune aziende edili, non avrebbe ricevuto alcun seguito la sua richiesta di essere ascoltato dai magistrati prima del verdetto di cassazione. Il ricorso ai giudici della corte europea dovrebbe essere esaminato nei prossimi mesi. Intanto, la vicenda di Picceri è finita nuovamente davanti ai giudici catanesi della corte d’assise d’appello. L’ex imprenditore venne condannato con l’accusa di duplice tentato omicidio. Avrebbe preso parte al tentativo di eliminare i due fratelli Trubia, Emanuele e Pietro. I due furono presi di mira, nell’aprile di sedici anni fa, nella zona di Farello. Riuscirono, però, a evitare l’agguato maturato durante la ripresa della guerra di mafia interna al gruppo di cosa nostra, con la famiglia Emmanuello contrapposta ai Rinzivillo.

Nuove richieste davanti ai giudici catanesi. Davanti ai giudici etnei, sempre l’avvocato Maurizio Scicolone chiede che la condanna a dodici anni e quattro mesi di detenzione venga rideterminata. Sarebbero prescritti, infatti, i reati contestatigli sul fronte della detenzione delle armi. Inoltre, stando alla difesa, non sarebbe stata considerata la continuazione con precedenti condanne riportate da Picceri. L’ex imprenditore, attualmente detenuto in un penitenziario sardo, ha già riportato condanne con l’accusa d’usura. Davanti alle richieste della difesa, i giudici della corte d’assise d’appello di Catania si sono riservati l’eventuale decisione. Qualora accogliessero le istanze arrivate dal legale di difesa, la pena subita da Picceri potrebbe ridursi.

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