“Zes non sia fallimento come Area crisi”, sindacati: “Non bastano annunci elettorali”

 
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Gela. Non sia l’ennesimo fallimento, simile all’Area di crisi complessa, che ad oggi ha prodotto il finanziamento di un unico progetto proposto. I confederali di Cgil, Cisl e Uil ritengono essenziale che le Zone economiche speciali, appena autorizzate dal governo, seguano percorsi “virtuosi”, senza sprecare soldi pubblici, come tante volte è accaduto in passato, a cominciare dal territorio locale. “Per essere veramente efficaci le Zone economiche speciali dovranno essere tutto il contrario dell’Area di crisi complessa di Gela”, tagliano corto Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro. I vertici sindacali ritengono importante il riconoscimento che arriva dal governo, ma non vogliono sentire parlare di altri tentativi a vuoto. “Accogliamo con favore la notizia – dicono – ma auspichiamo che l’effetto finale non sia come quello dell’Area di crisi complessa di Gela, caratterizzata da un risultato evanescente e fallimentare. Visto l’allarmante stato di crisi, imprenditori e lavoratori meritano azioni realistiche e concrete che rendano le Zes fattori veramente produttivi e non piattaforme di futuri annunci elettorali”. Per i sindacati, in Sicilia, è fondamentale la nomina di un commissario che si occupi solo di concretizzare tutti i finanziamenti delle Zes, che favoriscono gli investimenti delle aziende, garantendo sgravi e incentivi. “La Regione deve presto nominare un commissario che usi le Zes per rilanciare l’economia locale, incrementare l’occupazione e aiutare le aree interne ad uscire dalla situazione di marginalità e recessione. La storia dev’essere vera maestra di vita per evitare di ripetere gli errori di un passato che dobbiamo lasciarci alle spalle. Edificante e negativo l’esempio del bando Invitalia da 25 milioni, riservato a Gela e ad altri Comuni medio-piccoli, che si è risolto con un’inutile polverizzazione di denaro. Le intenzioni di quella iniziativa erano buone – concludono Giudice, Gallo e Mudaro – ma gli effetti sono stati insoddisfacenti. Le istituzioni devono impegnarsi a fondo per evitare nuove disastrose azioni. Con questo spirito invitiamo a predisporre iniziative congrue avendo come riferimento negativo, lo ribadiamo ancora, l’Area di crisi complessa locale che non si è purtroppo rivelata efficace volano di sviluppo né propulsore di virtuosi percorsi di rilancio dell’economia locale”.

Negli ultimi giorni, le forze politiche hanno fatto a gara per intestarsi il merito istituzionale di aver raggiunto l’obiettivo Zes, che sul territorio cittadino riguarda aree industriali e portuali. Serviranno veri investimenti e non i soliti annunci, oltre a controlli stringenti, anche da parte delle organizzazioni sindacali.

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