Zona rossa: corsa all’ultimo bagno, ristoratori amareggiati

 
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Gela. Quando tutto sembrava essere tornato alla normalità di un tempo, nel pieno della stagione estiva, la città ritorna nuovamente in zona rossa. Una situazione che sa dell’incredibile, ma che purtroppo è semplicemente la realtà. Mesi di sacrifici e rinunce, tra l’esasperazione di non poter vivere la vita di un tempo e la necessità di dover continuare a rispettare le disposizioni anti-covid, il tutto nella speranza di riconquistare la libertà con l’arrivo dell’estate. Quasi un mese in zona bianca trascorso a recuperare tutto ciò di cui il covid ci ha privato e, invece, questa mattina, nonostante la giornata ventosa, si scende in spiaggia per l’ultimo giorno di mare prima dell’avvio della zona rossa. Sembra quasi uno scherzo destino, eppure tutti i sacrifici, a cui sono stati costretti soprattutto i ristoratori pur di adeguare i propri locali secondo quanto disposto, sembrano essersi vanificati nel nulla. Si torna a non poter accogliere i propri clienti all’interno dei locali e a vedere tavoli e sedie accatastate in attesa di una riapertura. “Siamo ritornati al punto di partenza. C’è molta amarezza e ci sentiamo davvero incerti sul domani. Tentiamo di reagire ma la situazione va sempre a peggiorare – affermano alcuni esercenti – Quello che sta accadendo ci colpisce un po’ tutti a catena e in questo momento c’è solo tanta confusione”.

Una situazione insostenibile che interessa gli esercenti di numerose categorie costretti a rivivere l’incubo di un tempo. Nonostante ciò, c’è anche chi ha scelto di mantenere attiva la propria attività, sconvolto da una decisione che tornerà a penalizzare una realtà che con difficoltà tentava di risollevarsi. “Io domani apro lo stesso, non mi interessa niente perché ho applicato regole e distanziamenti. Dopo un anno e mezzo di chiusura non si può continuare a rimanere a casa – dichiara un ristoratore – e poi per chi e per cosa dovremmo chiudere? Domani apro lo stesso e chi vuole venire a fare multe che venga tanto sono multe incostituzionali”.

2 Commenti

  1. Il Ristoratore che dice :”Apro lo stesso”.. Ha pienamente ragione, ma purtroppo questa è una guerra dove il nemico è invisibile e può solo vincere contro noi poveri mortali. E il nemico non è il virus…….

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