“Diritti umani violati”, un meccanico riesce ad evitare maxi multa fiscale

 
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Gela. Non avrebbe presentato la dichiarazione dei redditi e, per questa ragione, si è trovato davanti ad una maxi multa da oltre dodici mila euro. Peccato, però, che le valutazioni dei funzionari dell’Agenzia delle entrate

non avevano alcun fondamento: il meccanico finito al centro dei controlli, infatti, non doveva presentare alcuna dichiarazione.
Per questa ragione, i suoi legali sono riusciti ad ottenere l’immediato annullamento della sanzione senza neanche dover chiamare in causa i tecnici della commissione tributaria. Secondo l’avvocato Agata Barranco e il dottor Salvatore Incardona, gli operatori dell’Agenzia delle entrate avrebbero, addirittura, violato i diritti fondamentali del loro cliente.
Non a caso, nelle contestazioni presentate in autotutela i legali richiamano diverse norme della convenzione europea dei diritti dell’uomo, del trattato dell’Unione europea e della stessa costituzione italiana.
L’errore che poteva costare decisamente caro al meccanico si sarebbe verificato a causa dell’eccessivo uso del sistema del redditometro, destinato alla valutazione dell’ammontare presunto dei guadagni ottenuti. In questo modo, in base alla difesa sostenuta dai due legali, lo Stato entrerebbe indebitamente nella vita dei cittadini senza svolgere controlli che si leghino all’effettiva consistenza dei redditi.
Così, con l’obiettivo di evitare ulteriori conseguenze, i funzionari locali dell’agenzia hanno revocato il loro stesso provvedimento. Peraltro, l’avvocato Barranco e il dottor Incardona hanno anche contestato l’assenza dell’opzione legata al ravvedimento operoso che avrebbe eventualmente permesso al giovane meccanico di attenuare i danni.
La procedura, quindi, è stata revocata senza intaccare ulteriormente la posizione dell’utente. Non dovrà pagare neanche un centesimo dei circa dodicimila euro inizialmente richiesti. Adesso, il caso potrebbe creare un importante precedente soprattutto davanti alle tante cartelle esattoriali “pazze”, inviate in questo periodo e senza alcun tipo di giustificazione.
Nel caso del meccanico che avrebbe dovuto pagare la multa, i legali sono riusciti a dimostrare l’invadenza dello Stato prodotta dall’applicazione di sistemi che, spesso, possono condurre ad esiti tutt’altro che favorevoli alle casse nazionali.
Una situazione, peraltro, che non sarebbe neanche così rara in città. Il meccanico, però, è riuscito ad evitare il salasso.

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