L’eroina gestita dalla mafia, parla Pasquale Messina: “Volevano uccidermi”

 
0

Gela. “Capii che la mia vita era in pericolo e lasciai per sempre la città”. Il collaboratore di giustizia Pasquale Messina è stato sentito davanti al collegio presieduto dal giudice Paolo Fiore, affiancato dalle colleghe Ersilia Guzzetta e Silvia Passanisi.

“L’eroina da Milano”. Deve rispondere, insieme ad Alessandro Gambuto, di aver organizzato un giro di droga in città. “Entrai nella famiglia di cosa nostra – ha spiegato – ad inizio anni novanta. Piuttosto che avere uno stipendio mensilecome tutte gli altri ragazzi, chiesi di poter gestire un giro d’eroina. La droga arrivava da Milano per il tramite di Emanuele Argenti e Alessandro Barberi e veniva custodita in un magazzino del Bronx”.

L’eroina arrivava anche nella zona dell’agrigentino. Messina, comunque, ha escluso di conoscere Alessandro Gambuto. I due imputati sono difesi dagli avvocati Cristina Alfieri, Guglielmo Piazza e Alessandra De Paola. 

Gambuto si difende. “Lo ammetto – ha detto a sua volta lo stesso Gambuto rispondendo anche alle domande del pm Gabriele Paci – ho messo sotto estorsione alcuni commercianti ma solo per accontentare Rosario Trubia che scelse di perdonarmi dopo il tentato omicidio ai suoi danni. Non ho mai gestito giri di droga, non ero in grado di farlo”. Intanto, alla prossima udienza fissata per il 13 maggio verrà ascoltato il collaboratore di giustizia Fortunato Ferracane.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here