Ex discarica Cipollina, omissioni su messa in sicurezza: “Aria Nuova parte civile”

 
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Immagini di repertorio

Gela. La mancata messa in sicurezza definitiva dell’ex discarica Cipollina sarebbe da addebitare ad una serie di presunti mancati interventi dell’ente comunale. Le contestazioni dei pm della procura vengono mosse a dirigenti e funzionari del municipio, che in diversi periodi di tempo avrebbero avuto il compito di provvedere, definendo gli interventi previsti dalle norme in materia. Secondo le contestazioni, ci sarebbero state omissioni, che nel tempo hanno anche causato sversamenti di percolato e l’esigenza di porvi rimedio, sempre a spese del Comune. Palazzo di Città, come ha confermato davanti al gup l’avvocato Sandra Amarù, intende costituirsi parte civile, anche nei confronti di attuali dipendenti. Se l’intenzione del Comune era già stata preannunciata, a sorpresa una richiesta dello stesso tipo è stata avanzata dall’avvocato Salvo Macrì, in rappresentanza dell’associazione “Aria nuova”. Il legale, questa mattina, ha preso la parola in udienza preliminare, indicando proprio l’intenzione di costituirsi parte civile. L’associazione, presieduta da Saverio Di Blasi, da anni denuncia irregolarità nel sistema locale dei rifiuti e anche sulle bonifiche non completate ha spesso presentato esposti e segnalazioni. Le difese degli imputati hanno chiesto un termine per valutare soprattutto il contenuto dell’atto di costituzione formalizzato dall’associazione. Le accuse vengono mosse nei confronti di Patrizia Zanone, Emanuele Tuccio, Salvatore Lombardo, Orazio Marino, Ignazio Russo, Roberto Capizzello e Rocco Incardona.

Quasi tutti gli imputati, attraverso i difensori, hanno chiesto di essere interrogati, per chiarire le rispettive posizioni. In aula, si tornerà a metà giugno. Sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Rocco La Placa, Franca Gennuso, Tommaso Vespo e Fabrizio Ferrara.

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