Gela. La sua pensione avrebbe fatto gola a tanti. Così, il caso di un ex netturbino
comunale novantenne è finito anche sotto gli occhi dei magistrati della procura. L’uomo, rimasto vedovo, scelse di sposare una donna
dell’agrigentino, più giovane di lui di circa vent’anni, che nell’ultimo periodo gli era stato molto vicino. Amore improvviso o strategia per accaparrarsi la pensione e, nel caso di decesso, anche il sussidio fisso di reversibilità?
Il dubbio è balenato tra i pensieri dei parenti del pensionato. Neanche l’uomo, a dire la verità, se la sarebbe passata bene durante il periodo di convivenza con la nuova “fiamma”.
La neo consorte, infatti, ebbe come primo desiderio di nozze quello di farsi firmare dall’anziano una procura generale, necessaria a ritirare l’ammontare mensile della pensione. Al marito, invece, non sarebbe toccato nulla, al di fuori del minimo necessario. Presunti traccheggi che lo hanno insospettito, tanto da convincerlo a rivolgersi ad un legale. Così, l’avvocato Maurizio Scicolone ha scelto di agire, ottenendo la revoca della procura generale in favore della nuova moglie, avviando un procedimento destinato all’annullamento del matrimonio. Sono scattate anche le denunce, con l’avvio di un’indagine sul caso. Si starebbero approfondendo ipotesi di reato come quella di circonvenzione d’incapace e truffa ai danni dell’Inps.
Ma gli strani giri intorno alla pensione dell’ex netturbino non si sono fermati. Dopo l’esperienza del matrimonio, una parente dell’uomo scelse di occuparsene, facendolo trasferire nella vicina Niscemi. Le cure però dovevano essere ricambiate con la firma di una nuova procura generale. Necessaria per cosa? Ovviamente, per ritirare l’assegno pensionistico. I sospetti, dopo la seconda procura generale, sono balenati tra gli addetti degli uffici postali cittadini che avrebbero segnalato il caso. Troppo affetto per il novantenne oppure verso la sua pensione?
