Emesso il decreto interministeriale, ci sono i fondi per i lavoratori dell’area di crisi

 
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Gela. Rimasti fuori dal ciclo produttivo, rivisto dalla riconversione della fabbrica Eni, diversi lavoratori locali attendono maggiori certezze. Sono attualmente sottoposti ad ammortizzatori sociali, che limitano il peso dell’assenza di un vero e proprio reddito. L’area di crisi è sulla carta uno strumento istituzionale che dovrebbe creare un’alternativa economica sul territorio. Tutto questo non è ancora accaduto mentre alcune settimane fa la Fiom-Cgil ha sottolineato i ritardi nel rilascio del decreto che assicura gli ammortizzatori sociali alle aree di crisi, compresa quella gelese. Qualcosa si inizia a muovere. E’ stato pubblicato il decreto interministeriale che stanzia i fondi destinati alle Regioni e che di conseguenza gli uffici periferici destineranno alle misure per i lavoratori delle aree di crisi. Alla Sicilia spettano fondi per poco più di tre milioni di euro.

La palla passa a Palermo che deve emettere il provvedimento, sbloccando così le somme rivolte ai lavoratori rimasti ai margini del ciclo produttivo e che nel tempo non hanno potuto fare rientro, soprattutto nella fabbrica Eni.

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