Gela. Dalla ridda dei nomi dei potenziali candidati a sindaco, per ora, preferiscono tirarsi fuori. I moderati, che negli ultimi mesi hanno seguito l’evolversi dell’agorà politica con progressisti e civici, sono concentrati soprattutto “sui programmi”. Da tempo, parlano in maniera corale, rivedendosi tutti nel tavolo partito già lo scorso anno. “Ho sentito di criteri per la scelta del candidato della coalizione – dice Giampaolo Alario tra i fondatori di “Rinnova” – è una cosa che ci interessa poco. Non eravamo presenti all’ultima riunione. Seguiamo con molto interesse quello che accadrà e devo dire che apprezziamo il tentativo avviato dal parlamentare regionale Nuccio Di Paola. Però, mi sembra che tutto stia diventando piuttosto complesso”. Alario, al pari delle altre anime moderate, non si discosta da convinzioni piuttosto consolidate. “Prima di parlare di nomi – sottolinea – mi soffermerei sui programmi e sulla coalizione. Noi un progetto per la città e le liste ce le abbiamo e sono pronti. Non dimentichiamo che è una fase molto difficile per questo territorio. Non ci interessano le poltrone comode. Serve un gruppo di persone che sia conscio delle difficoltà. Ogni ragionamento, soprattutto quello in essere, dovrebbe partire da un passo indietro di tutti. Chiunque abbia legittime velleità personali, dovrebbe fare appunto un passo indietro. Un candidato, che sia assolutamente condiviso, potremmo decidere di appoggiarlo. Ma servirà comunque un percorso senza veti per nessuno. In caso contrario, penso che proporremo un nostro nome. Peraltro, mi pare che tra i criteri di scelta indicati dall’agorà ci sia quello della rappresentatività e il nostro tavolo, sempre più affiatato, è composto da cinque gruppi”.
Una cosa è certa, secondo Alario, “la confusione non ci soddisfa”. “Ripeto che apprezzo molto quello che sta facendo Di Paola – dice inoltre Alario – ha assunto un ruolo non facile e sicuramente molto delicato, rispetto alle scelte. Però, cosa si voglia fare nello sviluppo non è ancora così chiaro. Penso che fare nomi adesso possa determinare divisioni. Se si sceglierà un candidato, qualcuno potrebbe andarsene, e se la scelta ricadrà su un altro, allora ulteriori forze potrebbero prendere le distanze. Prima di tutto, bisognerebbe avere la certezza di una coalizione coesa. Nel tavolo dei moderati c’è assoluta serenità nei rapporti. Contatti con altre forze? Facciamo politica e in città ci conosciamo tutti. E’ normale che si possa parlare ma questo non significa avere accordi”. Entro domani, proprio attraverso il vicepresindente Ars pentastellato, potrebbe essere più chiaro l’evolversi di un percorso partito sul finire dello scorso anno e che potenzialmente dovrebbe traguardare verso un’alleanza, alternativa al centrodestra e all’amministrazione Greco, e di ampio respiro temporale.