A Palermo si sblocca la vicenda porto, paga l’Eni: 200 mila euro per le acque del Ragoleto

 
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Gela. Rispunta il sereno nei rapporti tra l’amministrazione comunale e il presidente della Regione Rosario Crocetta?

Sbloccati i fondi per il porto rifugio. A Palermo, intanto, arriva il via libera definitivo allo stanziamento da quasi sei milioni di euro per il ripristino funzionale del porto rifugio. Altri 200 mila euro, invece, serviranno a creare le infrastrutture necessarie all’utilizzo delle acque del Ragoleto in direzione dell’agricoltura locale. L’intero finanziamento rientra nei 32 milioni di euro delle compensazioni Eni. Non a caso, al tavolo di confronto palermitano era presente anche Bernardo Casa, responsabile delle raffinerie italiane della multinazionale. L’intera procedura verrà per il tramite della protezione civile. In ogni caso, l’amministrazione comunale, come confermano il sindaco Domenico Messinese e il vice Simone Siciliano, punta tutto su “quattro assi”. Portualità, agricoltura, urbanizzazione delle aree cittadine e l’avvio di un istituto di ricovero e cura per patologie da industrializzazione. La firma dell’intesa arriva dopo diversi giorni di tensione, con accuse pesanti rivolte dalla giunta comunale in direzione del presidente della Regione Rosario Crocetta, ritenuto responsabile di bloccare progetti fondamentali per il futuro della città. Al tavolo, hanno partecipato anche i componenti del comitato pro porto ma anche esponenti del consiglio comunale e i deputati regionali del territorio. Al tavolo,hanno preso parte anche i vertici locali del Megafono, a cominciare dal coordinatore Laura Caci. Adesso, però, i grandi punti interrogativi rimangono il protocollo d’intesa del novembre di due anni fa e l’area di crisi complessa. 

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