Accordo con Regione, parte tavolo su Cipolla: fissata riunione, 10 milioni per il sito

 
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L'ex discarica Cipolla è tra le aree mai bonificate

Gela. L’accordo di programma, che risale allo scorso dicembre, stanzia circa dieci milioni di euro per la messa in sicurezza dell’ex discarica industriale Cipolla. E’ uno dei siti che da decenni attendono una bonifica, mai realizzata. Ad oggi, neanche i tavoli istituzionali hanno dato soluzione e il timore è che anche il sottosuolo sia ormai compromesso. Quel sito non fu mai sottoposto a processi di impermeabilizzazione ed è probabile che quanto stoccato, compresi idrocarburi e sostanze pericolose del ciclo industriale, abbia compromesso l’intera area. A seguito dell’accordo di programma firmato dall’amministrazione comunale e dalla Regione, in settimana si terrà una riunione operativa, probabilmente per definire il cronoprogramma degli interventi ed individuare i “soggetti attuatori”. La convocazione è stata diramata dai funzionari del dipartimento acqua e rifiuti dell’assessorato regionale dell’energia. Il tavolo fissato consentirà di fare il punto della situazione sia per l’area di Gela sia per quelle dei territori di Siracusa, Priolo, Augusta e Melilli, altri pezzi di isola sferzati dagli effetti collaterali dell’industrializzazione. Il protocollo di intesa dello scorso dicembre stanzia i dieci milioni per la messa in sicurezza dell’ex discarica Cipolla, ma per la bonifica vera e propria serviranno molti più fondi, come spesso ripetuto da Emilio Giudice della Riserva Biviere, che negli anni ha partecipato ai tavoli ministeriali. Gli altri cinque milioni di euro dell’intesa sono concentrati sul raddoppio della linea di trattamento biologico del depuratore interno alla raffineria Eni di contrada Piana del Signore. Il dirigente generale del dipartimento regionale, Calogero Foti, e i rappresentanti delle amministrazioni comunali firmatarie delle intese, dovranno arrivare a chiudere la procedura, stabilendo l’iter degli interventi e dei lavori. Lo scorso anno, fu il vicesindaco Terenziano Di Stefano a riprendere in mano le carte, assegnando ai tecnici dell’ente il compito di trasmettere la cartografia rivista dell’area Sin, così da inserire anche siti rimasti esclusi. Sul Sin locale, la questione rimane comunque aperta, ance perché negli anni dalla Riserva Orientata Biviere più volte sono arrivate richieste per rivedere in modo consistente l’intero perimetro del Sito di interesse nazionale. Molto deve essere ancora fatto e i fondi scarseggiano.

Per l’area del Biviere, c’è stato un taglio di almeno venticinque milioni di euro, dei quali sembrano essersi perse le tracce. Il tavolo che si terrà in settimana è aperto ad Arpa e al Ministero della transizione ecologica.

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