Accusato di aver picchiato il piccolo figlio, padre a processo: arriva condanna

 
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Gela. Lividi e qualche graffio insospettirono gli insegnanti, anche quello di sostegno. Per un bambino affetto da autismo, che all’epoca dei fatti frequentava un istituto scolastico locale, partirono tutti gli accertamenti e lui stesso spiegò che a causarglieli sarebbe stato il padre. L’uomo è finito a processo, davanti al giudice Antonio Fiorenza. A conclusione del dibattimento, è stata disposta la condanna a tre mesi di reclusione, con pena sospesa. Il giudice, in base al dispositivo letto in aula, lo ha ritenuto responsabile di abuso dei mezzi di correzione. L’ipotesi iniziale, di lesioni, è invece venuta meno. Anche il pm Pamela Cellura, a conclusione della requisitoria, ha spiegato che probabilmente l’imputato usò un’eccessiva foga nei confronti del figlio, pur senza l’intenzione di picchiarlo o di causargli ferite. Dai banchi dell’accusa si è dato pieno riscontro a quanto riferito dal bambino, pur confermando la difficoltà legata anche alla sua condizione. Il pm ha indicato una condanna a tre mesi di reclusione. La difesa del padre del bambino, sostenuta dall’avvocato Carolina Macrì, già nel corso dell’istruttoria dibattimentale ma anche nelle conclusioni, ha invece escluso che si siano mai raggiunti veri riscontri su possibili responsabilità dell’uomo, che ha sempre respinto le contestazioni, poi mosse dai pm della procura. La difesa ha fatto notare come già in fase di indagine l’inziale ipotesi di accusa di maltrattamenti in famiglia fosse poi stata modificata in lesioni, confermando come non ci sia mai stata una vera condotta violenta nei confronti del bambino. Non è stato neanche escluso che quei lividi e i graffi, ritenuti comunque assai superficiali, potessero derivare da altro.

Il legale ha anche citato la decisione formalizzata dai giudici minorili che archiviarono il caso della famiglia del bambino, dopo le verifiche favorevoli degli assistenti sociali. Tutti elementi che per la difesa rafforzerebbero l’assenza di qualsiasi forma di violenza. Il giudice ha concluso per la condanna, seppur con una contestazione diversa rispetto a quella di lesioni.

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