Carichi di lavoro sempre più pesanti, “Eni Rewind agisce in modo unilaterale”: deciso sciopero

 
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Una riunione sindacale in Eni Rewind

Gela. Scelte unilaterali e l’accordo sottoscritto lo scorso anno che non trova attuazione pratica. Questa volta, c’è piena compattezza tra le organizzazioni sindacali. Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec, con le segreterie territoriali e la rappresentanza Rsu-Rlsa, hanno deciso di dichiarare lo stato di agitazione nel contesto di Eni Rewind, che nel sito locale opera con attività consistenti. Secondo i segretari Rosario Catalano, Maurizio Castania, Lorena Di Cristina e Carmelo Tandurella, ad oggi l’azienda del gruppo Eni è venuta meno agli impegni. È stato ribadito durante l’assemblea dei lavoratori tenutasi oggi. “Per una disamina complessiva a valle degli incontri programmati con la società. Dalle verifiche effettuate si registra ancora una volta un atteggiamento e un comportamento della società di poca disponibilità a prendere in carico le problematiche sindacali, di natura organizzativa e tecnica, applicando in maniera unilaterale azioni che caricano le strutture esistenti sia in termini di lavoro sia sul piano delle responsabilità oggettive. In alcuni casi queste escono fuori dalle competenze dei profili contrattuali e si assiste a riorganizzazioni che eliminano posizioni lavorative che sono indispensabili per la conduzione dei processi in essere, come la riorganizzazione dei due reparti dell’impianto Itrap e dell’impianto Barriere, accorpando ed eliminando una figura di capo impianto. In questo ambito – riferiscono i sindacati – si registra l’eliminazione della figura del coordinatore gruppo impianti le cui responsabilità sono state attribuite ai capi impianti. Non è più tollerabile il comportamento unilaterale dell’azienda che in barba alle relazioni industriali e ai protocolli siglati e firmati a livello nazionale, agisce e mette in campo azioni senza minimamente prendere in considerazione la questione dei reintegri degli organici di tutti i reparti, distribuendo i carichi di lavoro agli addetti rimasti o mettendo in campo azioni di assunzione di consulenti per coprire le posizioni mancanti, che in tale contesto penalizzano le risorse già pronte e presenti sul territorio ad occuparle professionalmente. Con l’impegno sottoscritto con l’accordo sindacale del 28 marzo dello scorso anno le organizzazioni sindacali avevano fatto sì che responsabilmente si permettesse di riorganizzare gli impianti in tempi celeri e allo stesso tempo formare le nuove mansioni per i lavoratori interessati da questo impatto, con sacrifici non indifferenti e parzialmente riconosciuti. Di contro non c’è stata da parte aziendale la disponibilità a mettere in atto, così come era indicato nell’accordo, le verifiche periodiche per un confronto necessario a sanare situazioni di criticità. Tutto questo non è avvenuto, adducendo motivazioni politiche, di concessioni e controversie contrattuali, tra Regione Sicilia e l’azienda, che nulla hanno a che fare con l’organizzazione e lo svolgimento dell’attività lavorativa. Peraltro per questa criticità, si continua ad apprendere dalla stampa notizie senza che ci sia il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali”, si legge in una nota congiunta. Su questo versante va avanti da tempo una contesa tra Eni Rewind e Irsap, rispetto al sistema di depurazione.

Nel corso dell’assemblea non sono mancati ulteriori precisi rimandi. “Altro tema gravoso è la gestione dei vigili ausiliari di emergenze. Ancora una volta, emergono notevoli difficoltà organizzative nella gestione del lavoro in Eni Rewind. C’è una carenza di personale che sottopone i lavoratori ad un continuo stress. A supportare questo contesto anche le ore di straordinario effettuate da molti lavoratori che, in alcuni casi, si sono sobbarcati carichi di colleghi andati in pensione e mai sostituiti. Pertanto le segreterie territoriali di concerto con la Rsu-Rlsa, e con tutti i lavoratori presenti in assemblea, per le motivazioni descritte, intraprenderanno azioni di contrasto a questo comportamento aziendale unilaterale, proclamando lo stato di agitazione e la messa in campo di un primo pacchetto di quattro ore di sciopero, che verrà effettuato l’8 aprile, naturalmente applicando le normative legge e di contratto”, aggiungono i sindacati.

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