Chiedeva di essere pagato, gli bruciarono la casa rurale: quattro davanti al gup

 
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Gela. Sono accusati di tentata estorsione e del danneggiamento di un immobile rurale in contrada Cucinella, nella zona della statale 117 bis.

L’ex dipendente minacciato. Adesso, si apre l’udienza preliminare nei confronti dell’imprenditore Alberto Cammarata e di un suo dipendente, Carmelo Migliore. I due vennero arrestati lo scorso luglio. Al centro delle indagini, finì il tentativo di un ex dipendente dell’azienda Unicam srl di ottenere quanto dovutogli a titolo di trattamento di fine rapporto. Somme che Cammarata, titolare della società, non avrebbe voluto pagare. Così, tramite Migliore, avrebbe contattato alcuni affiliati al gruppo Alferi. Il loro compito era quello di “avvertire” l’ex dipendente. Addirittura, per intimidirlo, sarebbe stato appiccato il fuoco proprio all’abitazione rurale della vittima. Ad agire, in questo caso, sarebbero stati l’attuale collaboratore di giustizia Emanuele Cascino insieme al giovane Rosario Moscato. L’immobile venne gravemente danneggiato. A ricostruire quei fatti, fu anche lo stesso Cascino.

L’udienza preliminare davanti al gup. I quattro, si presenteranno davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta. Sono difesi dagli avvocati Carmelo Tuccio, Giacomo Ventura, Giuseppe D’Aleo e Cristina Alfieri. L’ex dipendente, invece, ha deciso di costituirsi parte civile, con i legali Rocco Guarnaccia e Marco Granvillano. I giudici del tribunale della libertà di Caltanissetta accolsero il ricorso presentato dagli avvocati Giacomo Ventura e Giuseppe D’Aleo per conto dell’imprenditore Alberto Cammarata, revocando la misura cautelare impostagli. Migliore, invece, dopo l’arresto, ammise buona parte delle sue responsabilità già durante l’interrogatorio di garanzia.

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