Colpì il rivale con un cacciavite, ridotta la condanna a Ventura: l’aggressione a Scavone

 
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Gela. Colpì un conoscente con un cacciavite, al culmine di una violenta lite. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno ridotto la condanna imposta al quarantaduenne Matteo Ventura. L’operaio, al termine del dibattimento di primo grado, era stato condannato a sei anni e due mesi di detenzione. Per i pm e per il collegio penale del tribunale di Gela, sarebbe stato lui a scagliarsi contro il rivale, utilizzando un cacciavite. L’uomo ferito riuscì però ad arrivare al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele, dove i medici gli prestarono le prime cure. In primo grado, era già caduta l’accusa di tentato omicidio. In appello, davanti ai giudici nisseni, i difensori (gli avvocati Flavio Sinatra e Valentina Lo Porto) hanno proposto un concordato, che ha permesso all’imputato di ottenere una riduzione della pena. Ventura, anche durante il giudizio, ha sempre escluso di aver colpito e ferito il conoscente.

La lite sarebbe scoppiata dopo che la vittima dell’aggressione accusò il figlio dell’operaio di aver danneggiato il garage di sua proprietà. Toni accesi che poi sfociarono nel sangue, con il successivo arrivo dei carabinieri. Il ferito, già in primo grado, si è costituito parte civile, con gli avvocati Giuseppe Siminetti e Samantha Rinaldo. Gli è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni.

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