“Condizioni di salute alterate”, la Regione: “A Gela malformazioni superiori alla media”

 
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Gela. Dopo il nuovo rapporto Sentieri, reso pubblico dai ricercatori dell’Istituto superiore di sanità, la piaga dei malati in città emerge anche dai dati appena pubblicati dalla Regione. Nel rapporto sullo stato di salute della popolazione residente nelle aree a rischio ambientale e nei siti di interesse nazionale, rimane inalterato il peso di gravissime patologie. “Nell’area di Gela, nell’ambito dei tumori con evidenza a priori, il tumore del polmone ha evidenziato eccessi solo nelle donne – si legge nel rapporto – le altre patologie con inadeguata associazione hanno evidenziato eccessi di incidenza per tutte le sedi tumorali in entrambi i generi, tumore dello stomaco e del pancreas negli uomini e per tumore dell’utero corpo, dell’ovaio, del cervello ed altri tumori del Sistema Nervoso Centrale nelle donne. Si evidenzia sul confronto regionale l’eccesso di incidenza di tumore del fegato e dei dotti intraepatici negli uomini”. Una disamina che i ricercatori hanno esteso a tutte le aree a rischio, ma le conclusioni sono preoccupanti soprattutto per quella di Gela. “Il profilo generale di salute che ne emerge è quello di un’alterazione delle condizioni di salute della popolazione residente, legata alla multifattorialità delle esposizioni tipiche delle aree in studio – si legge ancora – tra le malattie non tumorali eccessi di mortalità, per entrambi i generi, si osservano per le malattie del sistema circolatorio e in particolare per malattie ischemiche del cuore (in entrambi i generi), cerebrovascolari (negli uomini) e dell’apparato digerente (cirrosi, uomini)”.

Tumori e malformazioni. Così, sotto osservazione finisce la percentuale di ospedalizzazioni. “Tra le malattie non tumorali – scrivono i ricercatori – si osservano eccessi per le malattie del sistema circolatorio, dell’apparato respiratorio e di quello digerente per entrambi i generi. Eccessi di ricoverati sono stati osservati tra le donne per le malattie acute dell’apparato respiratorio e di quello urinario”. I dati raccolti confermano pure l’allarme rosso sulle malformazioni. “La prevalenza di casi segnalati al sistema di sorveglianza regionale malformazioni risulta particolarmente elevata, e superiore alla media regionale, nel sito di Gela ed in quello di Milazzo – si legge – tuttavia, con riferimento alle malformazioni dell’apparato genitourinario, più specificatamente descritte in eccesso nei precedenti studi, si evidenziano dei tassi più elevati rispetto alla media regionale a Gela e Milazzo. Limitatamente al sito di Milazzo si osservano valori più elevati per malformazioni dell’apparato cardiovascolare mentre in quello di Augusta per il sistema nervoso, ed in quello di Gela per l’apparato muscoloscheletrico”. I casi di nascite con malformazioni non si fermano, anzi. “L’osservazione di un incremento del numero di nati con malformazioni congenite è ritenuto un segnale di allarme sanitario per le comunità prossime ad aree industriali a elevato rischio di crisi ambientale – spiegano ancora i ricercatori – la plausibilità dell’esistenza di associazioni causali tra inquinanti presenti nell’ambiente e malformazioni congenite, totali e specifiche, è sostenibile sulla base della copiosa letteratura scientifica esistente. Il triangolo Augusta-Priolo-Melilli e l’area di Gela sono stati più volte al centro di segnalazioni di criticità ambientali e sanitarie e le malformazioni congenite sono state tra gli esiti più frequentemente riportati come fonte di maggiore preoccupazione”. Gela e Milazzo, due delle principali aree industriali siciliane, sono tra i poli ritenuti più esposti. “Tuttavia la prevalenza di casi segnalati al sistema di sorveglianza regionale malformazioni risulta particolarmente elevata – conclude il rapporto – e superiore alla media regionale, nel sito di Gela ed anche in quello di Milazzo, anche se a tale proposito occorre evidenziare il carattere non definitivo dei dati del nuovo sistema di sorveglianza recentemente riorganizzato”. Per i ricercatori, quindi, continuerebbe a sussistere un lungo filo rosso che lega malati e presenza industriale.

1 commento

  1. Appunto per questo cari politici battetevi con il governo regionale e ora anche con quello nazionale per far diventare Gela un centro specializzato alle malattie tumorali…..così si risparmiano i viaggi verso Catania o altre città.Considerando che abbiamo due Onorevoli in città dovrebbe essere più facile NO?????

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