Educare alla parità, centinaia di studenti oggi all’istituto Luigi Sturzo

 
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Gela. “Esistono differenze tra maschi e femmine?”  Alcune di queste semplici domande sono state parte integrante di un percorso formativo intrapreso nell’ambito delle attività scolastiche, volto all’educazione alla parità di genere e all’eliminazione degli stereotipi.  

Un percorso conclusosi oggi attraverso un grande incontro tenuto  presso l’auditorium dell’istituto Luigi Sturzo.

Presenti, coloro i quali hanno creduto nell’importanza dell’educazione al rispetto  di genere, come i dirigenti scolastici delle scuole elementari e medie, i bambini e i genitori. Tutti  insieme hanno aderito per un intero anno all’iniziativa della F.i.d.a.p.a,  diretta dalla presidente Angela Incardona, e della psicologa Stefania Pagano.

Il progetto si è sviluppato con dei semplici questionari  diretti ai bambini , volti ad indagare la percezione  e il radicamento degli stereotipi di genere. Step successivo è stato il colloquio con i genitori e la promozione di  alcune riflessioni  legate principalmente alla dimensione dell’ identità sessuale, alla valorizzazione delle differenze di sesso e al rispetto di esse.  Un’iniziativa di sensibilizzazione, dunque, indirizzata sia ai bambini attraverso giochi didattici, di squadra, letture e incontri informali; e sia agli adulti,  grazie al sostegno della psicologa che ha cercato di ricostruire con loro un modello educativo che includesse come valore essenziale, la parità di genere.

Alla giornata conclusiva del progetto stamane hanno partecipato i dirigenti del primo, secondo, terzo, quinto circolo didattico; il primo istituto comprensivo; la scuola di primo grado Ettore Romagnoli; l’istituto comprensivo della Verga e della Quasimodo; l’istituto comprensivo Enrico Mattei;  la presidente del distretto Sicilia, la dotto ressa Nora Caserta; la presidente  commissione nazionale politiche sociali, Lucia Chisari e il dirigente scolastico Luciano Vullo. E ovviamente, tutti  i piccoli studenti la cui partecipazione si è conclusa attraverso l’esibizione in canti, balli e scenette teatrali.

Le parola della psicologa: “ Lo stereotipo è un problema legato all’età, non è innato e si sviluppa dai modelli che forniscono proprio gli stessi adulti. Anzi, più un bambino è piccolo, meno avvertirà  le differenze di genere.  L’identificazione sessuale dell’individuo è poi un percorso naturale che porta con la stessa naturalità alla consapevolezza delle differenze. Ed è qui che l’adulto ha un compito molto importante: quello di sapere  valorizzare queste differenze attraverso l’educazione e il rispetto. Una necessità al giorno d’oggi, alla luce di fenomeni di violenza e intolleranza allarmanti”.

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