“Esercito in città per i controlli”, Alabiso: “Far chiudere tutte le attività non necessarie”

 
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Il consigliere comunale leghista Emanuele Alabiso

Gela. Davanti al primo caso accertato di Coronavirus in città c’è la necessità di rafforzare i controlli e limitare al minimo le attività all’aperto. L’invito al sindaco Lucio Greco arriva dal leghista Emanuele Alabiso. “E’ ora che bisogna alzare l’asticella. Suggeriamo al sindaco, innanzitutto, di inasprire i controlli, chiedere il supporto dell’esercito con posti di blocco all’ingresso della città – dice – purtroppo la gravità della situazione non è ancora chiara a tutti. Vediamo spesso in questi giorni cittadini che non rispettano le regole e girono per le strade senza valido motivo. Sarebbe bene far chiudere le attività che non rientrano tra quelle di prima necessità come le profumerie e cessare il volantinaggio. Assistiamo ancora alla distribuzione di volantini con gli sconti dei supermercati, penso se ne possa fare a meno durante l’emergenza”. Secondo Alabiso, vanno attuate le misure appena inasprite dal governo.

“Divieto assoluto per chi pratica attività motoria e sportiva all’aperto, se ne può fare benissimo a meno in queste settimane – aggiunge – è necessario vietare assolutamente l’ingresso in città a qualsiasi commerciante non residente. Martedì mattina ho già informato il sindaco, con una mail, in merito alla presenza di persone che si ostinano a trascorrere il loro tempo stazionando tra la zona di San Giacomo e la villa comunale. Sebbene le forze dell’ordine siano sotto organico, sapete cosa potrebbe succedere se un agente venisse malauguratamente contagiato? Chiuderebbero i presidi, con la quarantena dei colleghi. Questa per la città sarebbe una catastrofe. E’ il momento in cui dobbiamo tutti fare uno sforzo in più, non è certamente il momento delle fazioni politiche, ne avremo di tempo quando tutto sarà finito. Noi esponenti della Lega insieme ai partiti di centrodestra, abbiamo già dato diversi suggerimenti al primo cittadino per fronteggiare la situazione, chiediamo semplicemente che vengano adottate queste misure di sicurezza”.

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