Fiamme ad una saracinesca, carabiniere: “Indagavamo su Comes già per il rogo al bar Belvedere”

 
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Immagini di repertorio

Gela. Le fiamme danneggiarono la saracinesca di un garage, in una zona prossima ad Albani Roccella. L’incendio venne appiccato cinque anni fa. Secondo i pm della procura ad agire fu Vittorio Graziano Comes, che ne risponde davanti al giudice Serena Berenato. In aula, è stato sentito il tenente dei carabinieri che seguì le indagini. È stato spiegato che Comes era già indagato per il rogo che distrusse il bar Belvedere, in viale Mediterraneo. Fatti per i quali è stato condannato in via definitiva. Gli spostamenti dell’imputato furono ricostruiti usando i dati del sistema gps installato su una Smart che aveva preso a noleggio. La notte del rogo della saracinesca l’auto era nella zona, così ha spiegato il testimone, rispondendo alle domande del pm Sonia Tramontana e del difensore Davide Limoncello. “C’è compatibilità ma non è stato identificato”, ha precisato il carabiniere. I sistemi di videosorveglianza installati in zona hanno permesso di ricostruire i fatti. “Ma non c’è il frame dal quale si può vedere che Comes scenda dalla vettura”, è stato inoltre riferito. Gli investigatori sono certi che ad agire fu lui. Nel corso delle successive perquisizioni venne trovato anche un passamontagna.

La Smart venne restituita il giorno successivo all’incendio, “che annerì la saracinesca e poi si è autoestinto”. Il proprietario del garage colpito è parte civile nel giudizio, assistito dall’avvocato Flavio Sinatra.

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