Forestale ucciso per errore da un collega, sotto processo autista

 
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Butera. Giuseppe Petrolio aveva 48 anni quando venne travolto e ucciso da un’autobotte della squadra antincendio del corpo forestale. L’operaio buterese stava spegnendo insieme ai colleghi un incendio nelle campagne di contrada Stizza, alle porte di Niscemi.

Per quella morte il Gip del tribunale di Caltagirone ha rinviato a giudizio l’autista dell’autobotte, Giuseppe Tizza di Niscemi, e il responsabile della squadra, il palermitano Luciano Geraci. Devono rispondere a vario titolo di diversi reati, tra cui omicidio colposo (l’autista) e violazione delle misure antifortunistiche. La moglie, i due figli ed i fratelli della vittima sono parti civili nel procedimento, rappresentati dai legali Salvo Macrì e Rocco Guarnaccia.

Giuseppe Petroli, nell’estate del 2008, assieme a dei colleghi era intervenuto per domare le fiamme alte che avevano interessato la zona. Scese dall’autobotte per guardare l’area boschiva invasa dal fuoco e dal fumo. Inavvertitamente l’autista del mezzo effettuò una manovra in retromarcia per posizione meglio il veicolo e non si è accorto della presenza del collega travolgendolo. Sono stati gli altri compagni di lavoro a dare l’allarme e a chiamare l’ambulanza del pronto soccorso dell’ospedale Suor Cecilia Basarocco di Niscemi. Giuseppe Petrolio morì durante il tragitto.

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