Guerra di mafia, dopo 25 anni la corte d’Assise assolve Cassarà dall’omicidio Attardi

 
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Gela. Sentenza ribaltata per l’omicidio di Orazio Attardi, ucciso nell’ottobre di 25 anni in contrada Casamastra.

La Corte di Assise d’appello di Catania, presidente Russo, ha infatti assolto Emanuele Cassarà, assistito dall’avvocato Flavio Sinatra, dall’accusa di omicidio. La procura generale aveva chiesto l’assoluzione. Cassarà in ogni caso rimane recluso per altre condanne.
Lo scorso ottobre i magistrati di Cassazione, invece, avevano confermato la condanna all’ergastolo per lo stesso imputato rispetto all’esecuzione del niscemese Giuseppe Trainito, finito a colpi di pistola calibro 7,65 in contrada Saburgio. Si tratta di due omicidi messi a segno nel pieno della guerra di mafia che insanguinò la città a cavallo tra anni ’80 e ’90.. 
Stando ai giudici chiamati a decidere, Cassarà deliberò l’omicidio di Giuseppe Trainito, fornendo la 7,65 utilizzata nell’agguato messo a segno da Giuseppe Areddia, Salvatore Di Dio e Emanuele Trainito, successivamente deceduti. In base alla ricostruzione, inoltre, Cassarà si sarebbe servito dell’allora minorenne E.T., oggi collaboratore di giustizia, sottoposto a procedimento per gli stessi fatti ma davanti ai giudici del tribunale dei minori di Caltanissetta. Giuseppe Trainito venne ucciso nel settembre di ventiquattro anni fa. 
Un mese dopo, il commando sarebbe entrato in azione nelle campagne di contrada Casamastra con l’obiettivo di colpire proprio Orazio Attardi. La morte di Attardi sarebbe stata deliberata anche da Emanuele Iozza. 
In tutti i procedimenti scaturiti dalla ricostruzione dei due omicidi, i familiari delle vittime si sono costituite parti civili con gli avvocati Elio Lembati, Corrado Farruggia e Dario Frazzetta.

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