I conti della Ghelas non splendono, il debito sul tfr: “Niente privati per l’illuminazione”

 
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I capigruppo, i vertici di Ghelas e l'assessore Fabrizio Morello

Gela. Non è tempo di vacche grasse alla Ghelas Multiservizi, la municipalizzata, controllata per intero dall’ente comunale. Già negli scorsi giorni, in prefettura a Caltanissetta, sono emerse difficoltà anche nella regolarità dei pagamenti ai dipendenti, per lo più collocati negli uffici del municipio. Una flessione finanziaria confermata nel corso della conferenza dei capigruppo, che il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia e il suo vice Salvatore Scerra hanno convocato a Palazzo di Città. Il peso che più preoccupa, al momento, è il mancato versamento dei soldi del tfr dei dipendenti, che dovrebbero essere convogliati nel fondo privato Fonte. Oltre un milione e mezzo di euro (per l’esattezza 1 milione 700 mila euro) che deve essere coperto. L’amministrazione comunale e i vertici della municipalizzata, come hanno confermato l’assessore Fabrizio Morello e il manager Ghelas Franco Gallo, sembrerebbero intenzionati a chiudere una sorta di transazione che garantisca la copertura del debito accumulato. Di certo, la somma è di quelle che non fanno star tranquilli. Gallo, rispondendo alle domande dei capigruppo, non ha nascosto la possibilità di un nuovo piano industriale, che possa diversificare le attività della municipalizzata.

“Niente privati per l’illuminazione pubblica”. La gran parte dei circa settantacinque dipendenti, infatti, è dislocata negli uffici comunali. Pochissimi, invece, sono i dipendenti destinati alle attività di manutenzione cittadina. Un trend da invertire, almeno secondo consiglieri come lo stesso Scerra, ma anche il grillino Angelo Amato e l’esponente di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino. Insieme a loro, c’erano anche il dem Carmelo Orlando, Luigi Di Dio e l’esponente di Sicilia Futura Sandra Bennici. Insomma, servono più risorse anche per le manutenzioni e gli interventi nelle strutture del Comune. Il capogruppo di Noi con l’Italia Vincenzo Cirignotta, però, è stato piuttosto netto. “Anche se verrà decisa una modifica del piano industriale – ha detto – la Ghelas dovrà mantenere la gestione del servizio di illuminazione pubblica. Bisogna evitare qualsiasi altra soluzione, già ipotizzata o avviata. La sperimentazione del sistema a led, partita in alcune zone della città, va estesa a tutte le aree, di modo da garantire un risparmio maggiore. In ogni caso, l’eventuale nuovo piano industriale va concordato con il consiglio comunale”. Per il consigliere, quindi, va esclusa la strada della privatizzazione del servizio. I capigruppo, inoltre, non sarebbero affatto contrari ad affidare alla municipalizzata altri servizi, come i parcheggi o il trasporto disabili. Una linea che, stando alle loro indicazioni, garantirebbe minori sofferenze alle casse di un ente, che di certo non gode di sana e robusta costituzione, almeno sul piano dei numeri finanziari.

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