Il procuratore Asaro: “Ci sono 20 denunce al giorno ma i gelesi sono abbastanza rispettosi”

 
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Gela. “Vivo questa drammatica esperienza come tutti gli italiani,  con tanta preoccupazione. Stiamo affrontando una guerra che purtroppo lascia sul campo numerosi morti. Non ho mai vissuto una situazione del genere. Si combatte contro un nemico invisibile, non facilmente inquadrabile e per questo motivo ancora più difficile da individuare ed annientare! Ma ce la faremo. È’ nel dna degli italiani, riprendersi dopo una tragedia”. Parole schiette e pronunciate tutte ad un fiato, quelle di Fernando Asaro, procuratore della repubblica presso il tribunale di Gela, in merito alla pandemia Coronavirus che ha stravolto l’esistenza quotidiana di ognuno di noi. I gelesi stanno rispettando alla lettera il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri? “La maggior parte si – dice Asaro -. C’è un totale rispetto di quanto è stato disposto nelle scorse settimane dal governo nazionale. Il principio è uno solo: valore della vita e della salute. Pertanto c’è la consapevolezza di non trasgredire”. Alcuni però – dati alla mano – non sono ligi alle leggi. Cosa rischiano? “È’ vero che c’é una sparuta minoranza che viola il decreto ministeriale. E a loro mi rivolgo: state a casa! Bisogna capire che si tratta di un’emergenza. Si esce solo per indifferibili motivi di necessità,  di salute e di lavoro.  Il resto sono chiacchiere. In tema di sanzioni, si rischia l’arresto fino a tre mesi ed un’ammenda pari a 260 euro, così come previsto ai sensi dell’articolo 650 del codice penale, se non si rispetta il decreto.  Nelle ultime settimane – aggiunge – abbiamo registrato una ventina di casi al giorno”.  Tante le scuse quando si è fermati per un controllo. Quali le più ricorrenti? “In alcuni casi, non si è addirittura a conoscenza del decreto. Come se si vivesse su Marte. In altri, abbiamo registrato assembramenti di tre o più persone in auto mentre si faceva rifornimento di benzina; in altri casi, abbiamo individuato gente a chiacchierare tra di loro. Abbiamo anche ricevuto dalle forze di polizia,  denunce su alcuni  gelesi, intenti a procacciarsi droga per uso personale. E c’è dell’altro….” Cosa? “Ultimamente è stata fermata una coppia di fidanzatini che si accingeva a raggiungere la residenza estiva del nonno  per metterla in ordine. Non abbiamo certezze, ma la deduzione è un’altra…” L’attività in Procura ed in Tribunale continua nonostante tutto? “Si, ma è molto limitata. Tutte le udienze civili e penali, facendo seguito a quanto disposto dai decreti legge firmati dal premier Conte,  sono sospese fino al 15 aprile. Come sono sospesi anche i termini procedurali e quelli per i vari depositi giudiziari. Operiamo solo per casi urgenti. Mi riferisco ad un arresto in flagranza di reato o per fatti di gravità assoluta. Magistrati ed operatori di polizia giudiziaria sono regolarmente in servizio, rispettando una turnazione per garantire i servizi necessari. A tal proposito – aggiunge Asaro – abbiamo attivato un servizio telematico per consentire a tutti di avere contezza di quanto accade al palazzo di giustizia. Basta collegarsi al sito www.procura.gela.giustizia.it”. In rete, e non solo, ci sono troppe fake news che scatenano una vera e propria psicosi. Come si fa per arginare tale fenomeno? “C’è un solo modo: quello di affidarsi alle competenze di chi ha speso e spende la propria vita negli studi, nella conoscenza degli argomenti e di chi riveste incarichi di assoluto prestigio in ambito scientifico e ministeriale. Non bisogna seguire gli umori di chi parla (straparla…) in quello che una volta definivamo il bar dello sport, dove tutti eravamo allenatori e commissari tecnici!”.

In strada, ci sono le forze dell’ordine che devono far rispettare il Dpcm. Bastano, o ci vorrebbe – come invoca qualcuno – anche l’Esercito? “Le forze di polizia stanno facendo un lavoro straordinario. Rappresentano un vero e proprio baluardo per il rispetto delle regole. Non spetta a me dire se ci vuole o non ci vuole l’Esercito. Mi permetto di sottolineare, però, che se tutti quelli che evadono le tasse, pagassero invece regolarmente, lo Stato avrebbe più fondi da investire nel reclutamento di nuovi poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani….E si investirebbe anche nel comparto sanitario. Gli evasori sono dei ladri!”. Alcuni, nonostante la stretta del governo nazionale, si sono scoperti ad un tratto podisti ed amanti della natura. Non sanno stare a casa. “Sappia – riferisce il procuratore – che sta parlando con un amante dello sport. Mi piace fare jogging, giocare a calcetto, stare all’aria aperta. Ma la legge va rispettata, senza se e senza ma. La salute di ognuno di noi e degli altri, occupa il primo posto. Bisogna solo stringere i denti ed aspettare tempi migliori”. A Gela, qualche giorno fa, c’è stato il primo caso di contagio da Covid19. C’è da preoccuparsi? “La vicenda è costantemente monitorata dagli organi sanitari. Fortunatamente la persona contagiata dal virus, si è subito messa in quarantena, diminuendo di fatto, ogni tipo di trasmissione ad altri. In provincia di Caltanissetta e in tutta la Sicilia – aggiunge – i numeri dei contagi sono diversi rispetto alle regioni del Nord Italia. Il tutto, credo, sia frutto delle limitazioni apportate”. Dottore, la paura di ammalarci potrebbe portare ad ammalarci davvero? “La paura va gestita. Per sconfiggerla bisogna solo avvalersi delle competenze di chi studia la materia scientifica, rispettare le regole e rimanere a casa. Non si chiede altro”.

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