Il procuratore Lotti:”L’Esercito non risolverebbe il fenomeno incendi”

 
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Gela. “La presenza dell’esercito non risolverebbe un problema strutturale come quello degli incendi. L’aiuto migliore può arrivare invece dagli stessi cittadini e dalle vittime di questi danneggiamenti”.

E’ il pensiero del procuratore capo Lucia Lotti sul fenomeno che sta preoccupando una intera comunità. Una lunga riflessione quella del magistrato, ospite televisivo del settimanale d’attualità “Agorà” su Canale 10, che ha parlato a lungo del fenomeno incendi. “Bisogna capire di più e meglio le matrici di questi incendi – ha detto la Lotti – Non sono episodi che si verificano soltanto qua ma anche in altre realtà. E’ successo ad esempio alcuni anni fa sotto la mia abitazione a Roma dove hanno bruciato venti motorini. In una estate sempre a Fiumicino hanno bruciato 400 macchine. Questo non significa che vogliamo sminuire questi fenomeni. Vanno però compresi. I cittadini e le vittime debbono aiutarci a comprenderli meglio”. E qui arriva la nota dolens. “Certe volte è veramente scoraggiante – ammette – Cerchiamo di essere più meticolosi possibili ma ci troviamo di fronte ad un muro di nulla. L’incendio dell’auto è più semplice da attuare e rientra nel drammatico e delittuoso linguaggio del crimine. Fa parte di abitudini criminali. Si sono create delle sapienze operative che si trasmettono in contesti giovanili particolarmente degradati. Al di là degli atti di puro vandalismo questi ragazzini, per tramite di maggiorenni, sono stati incaricati. Sappiamo che non è solo ed esclusivamente criminalità organizzata ad agire.

C’è purtroppo l’idea di risolvere diatribe e rancori con questi atti di ritorsione. La nostra attività di indagine e contrasto è limitata ai maggiorenni”.

Mezzi e uomini sono insufficienti. “Gela soffre di una sperequazione tra il capoluogo di provincia e la città, ma questo vale per tutto – continua il magistrato – E’ uno degli aspetti più difficili da affrontare. C’è disparità nella distribuzione delle risorse”. Sull’esercito nessuna preclusione ma con un distinguo. “L’esercito viene invocato in tante città. Perchè si pensa che sia risolutivo? Le cause dei roghi sono molteplici, complesse e di conseguenza non risolverebbe il problema dal punto di vista strutturale o dei furti di rame ad esempio. La collaborazione è invece fondamentale”.

 

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