Incontri sessuali con giovani romene, anche una minorenne: “alcova” in uno stabile a Carrubbazza

 
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Gela. Gli incontri a pagamento venivano organizzati in un piccolo stabile, tra le vie del quartiere Carrubbazza. Almeno quattro giovani romene, una ancora minorenne, avrebbero ricevuto i clienti, che pagavano per ottenere in cambio prestazioni sessuali. Sono cinque, adesso, gli imputati che devono rispondere alle accuse mosse dai pm. Tre romeni e due cittadini italiani avrebbero avuto ruoli diversi, ma sempre finalizzati a sfruttare le giovani, che incontravano clienti, spesso procacciati dagli stessi imputati. A processo, è finito anche il proprietario dell’immobile, affittato per ospitare le giovani prostitute. Il cerchio investigativo si è chiuso nei confronti di Robert Maftei, Florin Maftei, Paul Maftei, Marcelo Ialazzo e Claudio Iannì (risultato proprietario dell’immobile). I clienti venivano individuati e poi partiva la trattativa, con le ragazze che avrebbero dovuto sottostare alle richieste. Soldi in cambio di rapporti sessuali, concessi (con un prezzo di favore) anche ad uno degli imputati, che allo stesso tempo faceva da tramite con altri “interessati”. Gli inquirenti hanno ricostruito il presunto giro di prostituzione, in un arco temporale di alcuni mesi, tra il 2016 e il 2017.

Gli imputati, in fase d’indagine, hanno negato le accuse, escludendo che fossero stati organizzati incontri sessuali dietro compenso. Il gup del tribunale di Caltanissetta, però, li ha rinviati a giudizio e dovranno rispondere alle accuse davanti al collegio penale del tribunale di Gela. Sono difesi dagli avvocati Giovanni Cannizzaro, Giuseppe Smecca e Vania Giamporcaro.

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