La Gela-Butera e le sue “sorelle”, strade colabrodo: Giudice invoca il prefetto

 
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Gela. Viabilità anno zero e non è la prima volta che la denuncia diventa pubblica. Il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice rimarca il concetto. Le arterie stradali del Vallone sono poco più che “trazzere” e la situazione non è migliore invece lungo la Gela-Butera. “Mentre da decenni la politica è impegnata ad annunciare la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, treni moderni per i siciliani, completamento degli anelli autostradali così da rendere competitiva ogni provincia a partire dai ventidue comuni della provincia nissena – dice – bastano quattro gocce d’acqua per bloccare i cittadini di Mussomeli e di altri centri del famoso Vallone”. Le emergenze, per il sindacalista, si moltiplicano.

“Bisogna costruire con urgenza un comitato permanente con i sindaci, i consiglieri comunali, le realtà associative civiche e libere – continua – per spiegare, con carta e penna alla mano, ai potenti di questa provincia che ci siamo rotti le scatole, che la dimensione della rottura è superata solo dalla grandezza dei fossi strada per strada. Mussomeli-Caltanissetta, Mazzarino-Niscemi, Butera-Gela, Serradifalco-Milena e potrei continuare a tutela di chi da Gela va a Vallelunga oppure a Villalba”. La viabilità che fa acqua è una vera e propria emergenza. “Chiederemo al prefetto di Caltanissetta di convocare un vertice specifico per la sicurezza stradale – conclude – sapendo che è un bene per i cittadini ma anche per l’economia. Il trasporto su gommato ha il suo valore finanziario per imprese e lavoratori. Lo ha per il turismo, tranne che i politici non pensino che attraverso la visione del fango si possano attrarre flussi turistici innovativi. I rinomati fanghi stradali, non più monopolio delle terme”.

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