“Non basta il solo progetto dell’asilo di via Albinoni”, Cisl: “Persi bandi Pnrr”

 
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Pellegrino e il segretario confederale Gallo

Gela. Il solo progetto per l’asilo di via Albinoni non basta. L’amministrazione comunale, secondo il responsabile locale Cisl Giuseppe Pellegrino, avrebbe dovuto sfruttare i bandi del Pnrr, per adeguare le strutture scolastiche locali e prevedere nuovi interventi. “Tanto tuonò che piovve”. È netto Pellegrino nell’evidenziare che “sono andati a vuoto tutti i tentativi fatti dalla Cisl per dotare la città di un asilo nido comunale e spingere per un sistema di monitoraggio dello stato delle scuole”, dice. “Già il 13 maggio dello scorso anno – spiega Pellegrino – avevamo chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico sul tema. Ci eravamo incontrati con il sindaco Lucio Greco che avremmo rivisto un anno dopo, lo scorso 2 maggio, assieme agli assessori ai lavori pubblici Romina Morselli e ai servizi sociali Nadia Gnoffo. In quella occasione ci veniva comunicato che, nel rispetto dei termini previsti, l’amministrazione comunale aveva presentato il progetto esecutivo per l’asilo nido di via Albinoni anticipando che nei giorni seguenti sarebbe stato organizzato un incontro tecnico con tutti i dirigenti scolastici per verificare eventuali necessità emergenziali compatibili con il Pnrr. Alle migliori intenzioni non sono però seguiti i fatti. Ad ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione mentre i bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono scaduti il 31 maggio. Sullo sfondo resta l’amarezza nel constatare che disorganizzazione e insensibilità producono disagi alla collettività. Tutto questo non è giustificabile. Chi non opera, e dovrebbe farlo per mandato, non ha alibi perché ci sono un’infinità di opportunità non sfruttate ad iniziare dalla legge quadro 328 del 2000 che prevede interventi nel settore dei servizi sociali, fino alla legge di bilancio del 2020 che ha aumentato il fondo per asili nido e scuole dell’infanzia”.

Per la Cisl, è “un’altra occasione persa”. “Il rammarico – conclude il sindacalista – è nel constatare che il Pnrr, con la “Missione 5” prevedeva una dotazione di 2,4 miliardi di euro per finanziare progetti per la coesione sociale, per il rafforzamento dei servizi essenziali e del terzo settore con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa”.

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