Omicidio Failla, dopo apertura dibattimento giudizio fissato a giugno

 
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Gela. I giudici della Corte d’assise di Caltanissetta devono ancora pronunciarsi sulle richieste istruttorie avanzate dai legali di difesa degli imputatati accusati dell’omicidio di Giuseppe Failla, titolare di un bar di via Cadorna ucciso trentadue anni fa. Per i pm della Dda di Caltanissetta, si sarebbe trattato di un agguato pianificato dai vertici provinciali di Cosa nostra. A causa del blocco generato dall’emergenza Covid, l’istruttoria è stata fissata a giugno. Dopo il rinvio a giudizio deciso dal gup del tribunale di Caltanissetta, a processo per l’omicidio sono finiti il boss Giuseppe Madonia, Angelo Palermo, il gelese Angelo Bruno Greco e Cataldo Terminio. I familiari della vittima sono parti civili, con il legale Giovanni Bruscia. I pm della Dda nissena sono riusciti a ricostruire un fatto di sangue che sembrava ormai confinato nel tempo attraverso le dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia. A processo, ci sarebbero mandanti ed esecutori materiali, anche se nessuno di loro ha mai ammesso responsabilità. Failla venne raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco, mentre si trovava all’interno del bar.

In dibattimento, è stato chiesto l’esame di alcuni collaboratori di giustizia, in passato ex vertici di Cosa nostra provinciale, mentre le difese hanno insistito per una perizia sui bossoli refertati. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Sergio Iacona, Flavio Sinatra, Cristina Alfieri, Michele Micalizzi ed Eliana Zecca.

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