Orrore al cimitero Farello, profanata una tomba di uomo morto 12 anni fa

 
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Gela. Hanno profanato una tomba lasciando cadere sul pavimento la bara contenente i resti del cadavere di una persona (A. R. le sue iniziali) deceduta 12 anni fa. L’irruzione e la relativa violazione di sepolcro si è registrata la scorsa notte all’interno del cimitero di contrada Farello a pochi chilometri di distanza dal centro abitato.

Ignoti hanno preso di mira la confraternita Sant’Anna. Si sono introdotti al secondo piano della struttura funebre profanando la bara. Gli addetti dell’ufficio Igiene dell’Azienda sanitaria provinciale hanno ipotizzato anche la rottura della cassa di zinco proprio per i cattivi odori rilasciati. Non è chiara la natura del gesto nemmeno agli inquirenti. I carabinieri del locale reparto territoriale, diretti dal maggiore Valerio Marra, hanno avviato un’inchiesta avanzando il reato di violazione di sepolcro. E’ stato confermato anche il furto della targhetta identificativa del defunto, contenente i dati anagrafici. Il magistrato dopo una verifica ha ritenuto opportuno dissequestrare la bara che, dopo il verbale emesso dagli ufficiali dell’Asp, è stata ricollocata al suo posto. Scongiurata la sostituzione della stessa, grazie ad una ulteriore verifica da parte dei tecnici dell’Asp che avevano evidenziato problemi da un punto di vista igienico-sanitario. Il personale della ditta Licata clean service ha prelevato la bara, trasportandola nell’obitorio cimiteriale per consentire il ripristino dei luoghi. I familiari del defunto profanato sono stati contattati dai militari dell’arma i quali stanno cercando di raccogliere ogni informazione per comprendere la natura del gesto. Non si esclude nemmeno la pista che alcuni necrofili abbiano preso di mira il cimitero di Farello. E’ stato un uomo a denunciare l’accaduto. Si era recato al camposanto per portare i fiori ad un suo familiare scomparso, ma al secondo piano della cappella Sant’Anna ha rinvenuto la bara profanata. L’uomo, letteralmente sconvolto, è corso all’ingresso del cimitero dove ha denunciato l’accaduto. Si è rivolto direttamente al custode della struttura di contrada Farello.

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