“Papà poteva morire”, il dramma dei figli di Di Pietro: “E’ difficile andare avanti così”

 
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Nunzio Di Pietro

Gela. Nunzio Di Pietro è a casa, circondato dall’affetto dei suoi familiari. Le sue condizioni sono serie ma sembra ormai fuori pericolo. Sul volto i segni dell’aggressione selvaggia di ieri sera.
Due o più balordi lo hanno preso alle spalle mentre rientrava a casa, dopo aver chiuso il supermercato e lo hanno colpito con violenza con delle spranghe. Una serie interminabile di colpi alla testa e al volto, solo per portargli via l’incasso del fine settimana.
“Siamo ancora terrorizzati da quanto accaduto – racconta Gabriele, uno dei figli di Nunzio – guardo papà sofferente a letto e penso che sarebbe potuto morire. È dura anche pensare di poter andare avanti in queste condizioni”.
Dopo aver lasciato l’imprenditore esanime a terra, i balordi hanno portato via il borsello con l’incasso dei supermercati, le carte di credito e i libretti degli assegni, oltre che le chiavi e gli allarmi di tutte le attività commerciali dei Di Pietro.
Un colpo che ha fruttato ai criminali diverse migliaia di euro ma che ha rischiato di trasformarsi in tragedia per la famiglia Di Pietro, da quarant’anni attiva nel mondo del commercio gelese.
Nunzio è stato uno dei primi commercianti a denunciare i suoi estortori, facendoli finire in manette. In questi anni ha subito diversi danneggiamenti, furti ed intimidazioni, senza mai abbassare la testa.
La sua unica preoccupazione anzi è sempre stata quella di garantire i quasi 70 dipendenti che lavorano all’interno delle attività di famiglia.
Dopo l’aggressione di ieri però adesso sembra davvero difficile andare avanti: “Penso a quanto è successo – racconta Carmelo, altro figlio di Nunzio – e ho paura. Non riesco più a continuare con questo lavoro”.
“Non si può rischiare la vita quotidianamente solo perché si cerca di lavorare onestamente”, aggiunge Gabriele.

“Non ce la facciamo più – conclude Carmelo – a volte penso di mollare tutto, vendere le attività e scappare via da questo paese, ma so bene che non è quello che vorrebbe papà e quindi proviamo a farci forza ancora una volta”.
La selvaggia aggressione di ieri è stata ripresa interamente dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Le immagini adesso sono al vaglio degli inquirenti che proveranno a risalire agli autori della rapina.

1 commento

  1. Sarebbe ora che sindaco e prefetto chiedessero la presenza dell’esercito in città , altrimenti davvero si arriva all’irreversibile ….tra rapine , risse e auto incendiate stiamo tornando 30anni indietro.
    Servono degli investimenti morali già dalle scuole elementari per deviare certe mentalità e indirizzare i bambini nella retta via .

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