Pef, pro-Greco in seconda convocazione: FdI contro atto, sindaco “su sfiducia regia più mani”

 
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I consiglieri di opposizione in aula

Gela. I pro-Greco si giocheranno il Piano economico finanziario del nuovo servizio rifiuti in seconda convocazione, domani sera. Dopo una lunga seduta, i banchi del gruppo che sostiene il primo cittadino e quelli di pezzi dell’opposizione sono rimasti quasi del tutto vuoti. Diversi consiglieri hanno preferito uscire e lasciare i lavori, in attesa di domani, con la soglia per l’approvazione che si riduce e un sì allo strumento finanziario quasi certo. Era prevedibile che ci fosse una bagarre intensa e così è stato soprattutto nel finale della seduta. I meloniani hanno avanzato una serie di contestazioni normative e formali, legate agli atti portati in aula. I consiglieri comunali FdI Salvatore Scerra, Pierpaolo Grisanti e Vincenzo Casciana, hanno spinto per il ritiro del Pef. Secondo Scerra, “l’atto è illegittimo” non essendoci garanzie effettive del passaggio all’in house di Impianti Srr. Il presidente della commissione bilancio Grisanti, fin dall’inizio della seduta, ha iniziato a formulare quesiti tecnici sia rispetto alla mancanza del parere dei revisori dei conti sia sul richiamo al rendiconto 2021 (non ancora approvato dalla giunta) che però è ricompreso nel Pef portato in aula dall’amministrazione. Ci sono stati diversi stop nel corso della seduta e richieste di interventi anche del Dec, in assenza del dirigente. Per i meloniani, le risposte rilasciate sono state del tutto insufficienti. “Quest’atto non doveva neanche arrivare in aula con queste condizioni”, hanno riferito. L’assessore all’ambiente, con delega ai rifiuti, Ivan Liardi, ha più volte risposto cercando di non alzare troppo i toni del dibattito d’aula. Più di qualche svista sui dati, nell’atto, è emersa. La tensione è diventata palpabile quando il sindaco Lucio Greco ha risposto ai quesiti indicati da Scerra. Ha ripercorso l’intero iter del nuovo servizio in house, “deciso dalla Srr”. Il sindaco, ancora una volta, ha ribadito che fin dall’inizio ha nutrito forti dubbi sulla soluzione prescelta dalla Srr.

Sul contratto attuativo ha confermato che “non è stato ancora sottoscritto solo per la tempesta finanziaria che si è abbattuta sull’ente comunale”. Non ha nascosto, come ha già fatto altre volte, che si sarebbe atteso maggiore celerità da Impianti Srr per l’avvio del servizio. “Per noi si doveva partire già a settembre di due anni fa”, ha continuato. L’avvocato ha posto l’attenzione su possibili anomalie e ritardi.

“Sono stato sentito da diversi organi e ho riferito quello che è a mia conoscenza”, ha detto inoltre. Nel confronto a distanza con il meloniano Scerra, non ha trascurato l’evidente contrarietà alla mossa della sfiducia. “Voglio solo anticipare che c’è la regia di più mani”, ha detto inoltre. Infine, ha ancora una volta fatto l’appello affinché il Pef (che è stato rivisto al ribasso fino alla soglia dei 14 milioni di euro) possa essere approvato, consentendo all’ente comunale di sottoscrivere il contratto con Impianti Srr “finalmente dando un servizio rifiuti efficiente, efficace ed economico”. In aula, si tornerà domani con i pro-Greco che potranno essere maggiormente autosufficienti in termini di numeri.

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