Perseguitava l’ex compagna a Vittoria, 48enne gelese non potrà più avvicinarsi

 
0

Gela. L’ha perseguitata per quasi tre anni di fila. Per rendere più credibili le sue minacce non ha esitato a definirsi “il boss di Gela”. Una vanteria inutile quella di un uomo di 48 anni gelese, accusato di stalking nei confronti dell’ex compagna che risiede a Vittoria.

Non potrà più avvicinarsi alla ex coniuge. L’ordinanza, emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Ragusa, Claudio Maggioni, su richiesta avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica Claudia Maone, obbliga l’uomo a non avvicinarsi al domicilio ed al luogo di lavoro della donna, con l’obbligo di mantenere una distanza di almeno 500 metri. Non solo. La misura cautelare prevede il divieto di comunicare con lei attraverso nessun mezzo, telefono, fisso o cellulare, e-mail o altro mezzo telematico, social network compresi. Il provvedimento è stato eseguito venerdì pomeriggio dagli agenti del commissariato di polizia di Vittoria dopo una serie di indagini che hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal Gip ragusano. che ha recepito in toto le risultanze investigative che hanno coperto quasi l’arco di un biennio.

Gli atti persecutori erano iniziati nel marzo 2011, dopo una convivenza durata 8 anni che aveva dato tre figli alla coppia. Il reato contestato è quello di atti persecutori, aggravato proprio dalla preesistenza del legame affettivo. La procura ha anche contestato il reato di lesioni personali aggravate poiché in due occasioni la donna ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso per dei traumi provocati dal compagno.

La donna, trentenne, che lavorava a Vittoria presso un esercizio commerciale, aveva dovuto subire anche il licenziamento da parte dei datori di lavoro che avevano ritenuto, a causa delle insistenti visite minacciose fatte da compagno, che non sussistessero più le condizioni perchè potesse continuare a lavorare con serenità. Benché la donna, con i figli, vivesse da tempo presso una comunità protetta, ha continuato ad essere destinataria di persecutori da parte dell’ex compagno, che riusciva a rintracciarla telefonicamente, insultandola e minacciandola. L’uomo, con piccoli precedenti di polizia, per terrorizzare la compagna l’aveva minacciata di morte dicendole anche di essere “il Boss di Gela”. L’ordinanza è stata eseguita in città, dove l’uomo vive e lavora.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here