Pochi servizi in ospedale, talassemici costretti ai viaggi della speranza

 
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Gela. “I proclami rischiano di nascondere la verità, fatta solo di disagi. Il servizio di Risonanza magnetica rimane inattivo e non è possibile eseguire la Moc, indispensabile a diagnosticare l’Osteoporosi”.

Con queste parole Salvatore Di Caro, presidente della Late (Libera associazione talassemici emopatici), è intervenuto a difesa dei numerosissimi soggetti talassemici contro il management dell’Azienda sanitaria provinciale retta dal commissario Vittorio Virgilio.

“Tutti i pazienti talasso-drepano e drepano della città – sottolinea Di Caro – sono costretti a ignorare il presidio ospedaliero Vittorio Emanuele e ricorrere alle strutture del territorio per sottoporsi a cure indispensabili alla loro sopravvivenza.

Nonostante le battaglie, la carenza della sanità gelese ci obbliga a fare ricorso ai cosiddetti viaggi della speranza. Nonostante i proclami l’avvio della risonanza magnetica non avviene. Inoltre – conclude Salvatore Di Caro – non è possibile eseguire in ospedale la densitometria ossea, meglio nota come Moc (Mineralometria ossea computerizzata), esame di riferimento per la diagnosi dell’Osteoporosi. Ad oggi non tutti i pazienti possono sostenere i viaggi per sottoporsi alle cure. Chiediamo che si attivino questi servizi con sollecitudine anche presso l’ospedale di via Palazzi”.

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