Presunte irregolarità per una casa famiglia a Caposoprano, accuse al titolare: è a processo

 
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Gela. Quella casa famiglia a Caposoprano sarebbe stata abusiva. Dopo gli accertamenti e il provvedimento temporaneo di stop alle attività, risalenti a quattro anni fa, il titolare ne deve rispondere davanti al giudice Marica Marino. Le verifiche vennero avviate in una struttura di via Belgio, riconducibile a Cristian Fugallo. Difeso dall’avvocato Giuseppe Condorelli, ha però sempre sostenuto di aver proposto l’istanza necessaria al Suap del Comune. Secondo la difesa, infatti, per l’avvio di un casa famiglia non è necessaria l’autorizzazione del prefetto, prevista invece per le strutture sanitarie. I pm della procura, però, sono convinti che sia stato violato un decreto risalente al 1934. Il dibattimento è stato aperto e la difesa tenterà di provare che la casa famiglia poteva essere condotta nonostante l’assenza di autorizzazioni prefettizie.

Quattro anni fa, nello stabile di Caposoprano dove era stata ricavata la struttura destinata soprattutto ad anziani, intervennero gli agenti di polizia e quelli della municipale, apponendo inizialmente i sigilli.

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